Sin dalla sua origine, il teatro si pone come un universo capace di rappresentare le più variegate dinamiche umane, ma anche come un luogo d’incontro e di confronto in seno alla collettività. Dalla fine del Quattrocento, e per quasi cinquecento anni, la malattia venerea che più di ogni altra ha terrorizzato la società, influenzando la morale e ispirando la letteratura, è senza alcun dubbio la sifilide, che diventa la protagonista di opere letterarie di vario genere, dai capitoli in lode alle poesie erotiche, dai poemi (didascalici ed eroicomici) alle opere teatrali di matrice talvolta autobiografica. Ne è una testimonianza il lungo Lamento di Niccolò Campani, stampato a Venezia per Nicolò Zoppino nel 1521.
Quando il dolore diventa maschera. Il teatro di Niccolò Campani come dispositivo di cittadinanza
Ilenia Del Gaudio
2024-01-01
Abstract
Sin dalla sua origine, il teatro si pone come un universo capace di rappresentare le più variegate dinamiche umane, ma anche come un luogo d’incontro e di confronto in seno alla collettività. Dalla fine del Quattrocento, e per quasi cinquecento anni, la malattia venerea che più di ogni altra ha terrorizzato la società, influenzando la morale e ispirando la letteratura, è senza alcun dubbio la sifilide, che diventa la protagonista di opere letterarie di vario genere, dai capitoli in lode alle poesie erotiche, dai poemi (didascalici ed eroicomici) alle opere teatrali di matrice talvolta autobiografica. Ne è una testimonianza il lungo Lamento di Niccolò Campani, stampato a Venezia per Nicolò Zoppino nel 1521.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.