L’emergenza Covid-19 sta ridefinendo regole di comportamento sociale ma anche relazionali, che hanno inevitabili ripercussioni a livello economico, politico, individuale e famigliare. In particolare, le famiglie si sono trovate a sperimentare nuove sfide, dettate dalle nuove modalità di lavoro, dalla riorganizzazione e condivisione più assidua degli spazi abitativi e dalla necessità di rinegoziare i ruoli domestici e di cura, che spesso venivano delegati all’esterno. Tali nuove condizioni di convivenza possono portare al sorgere di conflitti, con importanti conseguenze per la salute psicologica dei soggetti. Il presente lavoro fa parte di una più ampia ricerca multidisciplinare e si focalizza sulla ridistribuzione dei ruoli nelle attività domestiche e di cura ai tempi del Covid-19, sul conflitto familiare e sui livelli di felicità dei soggetti. La ricerca quantitativa ha coinvolto 550 soggetti coniugati/conviventi (76.0% donne). I risultati mostrano come benché la donna continui a dedicare maggior tempo alle attività domestiche e di cura rispetto all’uomo, questo non sia percepito come motivo di conflitto. Nonostante, quindi, entrambi i partner stiano passando maggior tempo tra le mura domestiche, permane la differenza dei ruoli rivestiti all’interno della famiglia. Il conflitto è percepito soprattutto nelle coppie con figli nella fascia d’età 7-11 e 12-14. Per quanto riguarda la percezione di felicità, nella situazione di quarantena, sia per le donne che per gli uomini, i punteggi rilevati risultano inferiori rispetto ai valori normativi di riferimento (condizione pre-pandemica). Si registra, inoltre, una percezione di felicità inferiore in coloro che sperimentano situazioni conflittuali.
Lockdown e ruoli di genere: differenze e conflitti ai tempi del Covid-19 in ambito domestico
Rosa Parisi
;
2020-01-01
Abstract
L’emergenza Covid-19 sta ridefinendo regole di comportamento sociale ma anche relazionali, che hanno inevitabili ripercussioni a livello economico, politico, individuale e famigliare. In particolare, le famiglie si sono trovate a sperimentare nuove sfide, dettate dalle nuove modalità di lavoro, dalla riorganizzazione e condivisione più assidua degli spazi abitativi e dalla necessità di rinegoziare i ruoli domestici e di cura, che spesso venivano delegati all’esterno. Tali nuove condizioni di convivenza possono portare al sorgere di conflitti, con importanti conseguenze per la salute psicologica dei soggetti. Il presente lavoro fa parte di una più ampia ricerca multidisciplinare e si focalizza sulla ridistribuzione dei ruoli nelle attività domestiche e di cura ai tempi del Covid-19, sul conflitto familiare e sui livelli di felicità dei soggetti. La ricerca quantitativa ha coinvolto 550 soggetti coniugati/conviventi (76.0% donne). I risultati mostrano come benché la donna continui a dedicare maggior tempo alle attività domestiche e di cura rispetto all’uomo, questo non sia percepito come motivo di conflitto. Nonostante, quindi, entrambi i partner stiano passando maggior tempo tra le mura domestiche, permane la differenza dei ruoli rivestiti all’interno della famiglia. Il conflitto è percepito soprattutto nelle coppie con figli nella fascia d’età 7-11 e 12-14. Per quanto riguarda la percezione di felicità, nella situazione di quarantena, sia per le donne che per gli uomini, i punteggi rilevati risultano inferiori rispetto ai valori normativi di riferimento (condizione pre-pandemica). Si registra, inoltre, una percezione di felicità inferiore in coloro che sperimentano situazioni conflittuali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.