Starting from the 10s of the twentieth century, the technical lexicon related to ancient and contemporary art is enriched with lexical series of metonymies, and bookish and poetic words that are affected by literary experiences of the nineteenth and twentieth centuries and, intensely, by Dante’s memory. At the «Vincenzo Gioberti» high school in Turin, a student who graduated in 1907, Roberto Longhi, listened to the lectures on Dante by Umberto Cosmo, a literature teacher who also innovated the studies about the Commedia, who was able to impress even an artist who flaunts not be fond of anything but really looking for masters, Umberto Boccioni. The artist, in Padua, on March 28, 1907, met professor Cosmo «who deals with franciscan studies» and talks to him «about painting like a man good at Literature»; the day before he was attending a conference by Adolfo Venturi on Donatello. Boccioni’s art had a decisive upgrade thanks to the appreciation for Donatello’s sculpture (or for what is attributed to him) between 1907 and 1913. When the artist developed Forme uniche della continuità nello spazio, he contributes to the visual fortune of one of the most important walking marble sculptures of the Italian sixteenth century, the John the Baptist by Francesco da Sangallo exhibited in the Museo Nazionale del Bargello. John the Baptist is attributed to Donatello in the scientific bibliography known to Boccioni as the book by Paul Schubring, Donatello. Des Meisters Werke, eleventh volume of the series Klassiker der Kunst in Gesamtausgaben, Deutsche Verlag-Anstalt, Stuttgart-Leipzig, 1907.

A partire dagli anni Dieci del Novecento il lessico tecnico finalizzato a raccontare l’arte antica e contemporanea si incrementa con serie lessicali di metonimie, aulicismi, poetismi che risentono di esperienze letterarie dell’Otto e del Novecento e, intensamente, della memoria di Dante. Al liceo «Vincenzo Gioberti» di Torino uno studente poi diplomato nel 1907, Roberto Longhi, ascolta le lezioni su Dante di un insegnante di letteratura innovatore negli studi sulla fortuna della Commedia, Umberto Cosmo, in grado di impressionare anche un artista che ostenta di non essere attratto da nulla ma in realtà alla ricerca di maestri, Umberto Boccioni. Questi, a Padova, il 28 marzo dello stesso 1907 incontra il professor Cosmo «che s’occupa di studi francescani» e gli parla «di pittura come un letterato». Il giorno prima Boccioni aveva assistito a una conferenza di Adolfo Venturi su Donatello. Grazie all’apprezzamento per la statuaria di Donatello (o per quella che a lui allora si attribuisce) Boccioni arricchisce le fonti che tra 1907 e 1913 gli consentono di approdare a Forme uniche della continuità nello spazio, che può rientrare nella fortuna visiva di una delle figure marmoree che camminano più rilevanti del Cinquecento italiano, il Giovanni Battista gradivo di Francesco da Sangallo. Esposto al Museo Nazionale del Bargello, è attribuito a Donatello nella bibliografia scientifica nota a Boccioni come il libro di Paul Schubring, Donatello. Des Meisters Werke, undicesimo volume della serie Klassiker der Kunst in Gesamtausgaben, Deutsche Verlag-Anstalt, Stuttgart-Lipsia, 1907.

Memoria di Dante nel lessico visivo di Roberto Longhi, da Boccioni ai Pisani (1914-1966)

Floriana Conte
2019-01-01

Abstract

Starting from the 10s of the twentieth century, the technical lexicon related to ancient and contemporary art is enriched with lexical series of metonymies, and bookish and poetic words that are affected by literary experiences of the nineteenth and twentieth centuries and, intensely, by Dante’s memory. At the «Vincenzo Gioberti» high school in Turin, a student who graduated in 1907, Roberto Longhi, listened to the lectures on Dante by Umberto Cosmo, a literature teacher who also innovated the studies about the Commedia, who was able to impress even an artist who flaunts not be fond of anything but really looking for masters, Umberto Boccioni. The artist, in Padua, on March 28, 1907, met professor Cosmo «who deals with franciscan studies» and talks to him «about painting like a man good at Literature»; the day before he was attending a conference by Adolfo Venturi on Donatello. Boccioni’s art had a decisive upgrade thanks to the appreciation for Donatello’s sculpture (or for what is attributed to him) between 1907 and 1913. When the artist developed Forme uniche della continuità nello spazio, he contributes to the visual fortune of one of the most important walking marble sculptures of the Italian sixteenth century, the John the Baptist by Francesco da Sangallo exhibited in the Museo Nazionale del Bargello. John the Baptist is attributed to Donatello in the scientific bibliography known to Boccioni as the book by Paul Schubring, Donatello. Des Meisters Werke, eleventh volume of the series Klassiker der Kunst in Gesamtausgaben, Deutsche Verlag-Anstalt, Stuttgart-Leipzig, 1907.
2019
A partire dagli anni Dieci del Novecento il lessico tecnico finalizzato a raccontare l’arte antica e contemporanea si incrementa con serie lessicali di metonimie, aulicismi, poetismi che risentono di esperienze letterarie dell’Otto e del Novecento e, intensamente, della memoria di Dante. Al liceo «Vincenzo Gioberti» di Torino uno studente poi diplomato nel 1907, Roberto Longhi, ascolta le lezioni su Dante di un insegnante di letteratura innovatore negli studi sulla fortuna della Commedia, Umberto Cosmo, in grado di impressionare anche un artista che ostenta di non essere attratto da nulla ma in realtà alla ricerca di maestri, Umberto Boccioni. Questi, a Padova, il 28 marzo dello stesso 1907 incontra il professor Cosmo «che s’occupa di studi francescani» e gli parla «di pittura come un letterato». Il giorno prima Boccioni aveva assistito a una conferenza di Adolfo Venturi su Donatello. Grazie all’apprezzamento per la statuaria di Donatello (o per quella che a lui allora si attribuisce) Boccioni arricchisce le fonti che tra 1907 e 1913 gli consentono di approdare a Forme uniche della continuità nello spazio, che può rientrare nella fortuna visiva di una delle figure marmoree che camminano più rilevanti del Cinquecento italiano, il Giovanni Battista gradivo di Francesco da Sangallo. Esposto al Museo Nazionale del Bargello, è attribuito a Donatello nella bibliografia scientifica nota a Boccioni come il libro di Paul Schubring, Donatello. Des Meisters Werke, undicesimo volume della serie Klassiker der Kunst in Gesamtausgaben, Deutsche Verlag-Anstalt, Stuttgart-Lipsia, 1907.
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