La crisi economica mondiale accesasi nel settembre del 2008 sembra destinata - si sostiene nell'articolo - ad essere alquanto prolungata nel tempo. Ciò alla luce dei provvedimenti anticrisi varati fino a dicembre 2008 (il saggio è pubblicato a fine 2008) nei vari paesi (USA, Regno Unito, ecc.) che ne sono stati coinvolti. Perchè ancora una volta una crisi dalle dimensioni mondiali? quali le vie di uscita? sono questi dei punti di domanda che rendono estremamente attuale - secondo l'autore - il robusto dibattito scientifico che si aprì nel corso degli anni Trenta del Secolo XX, il secolo in cui si verificò, nel periodo 1929 -33, un'altra crisi di dimensioni globali. Il merito al succitato dibattito l'autore sofferma, in particolare, la riflessione sugli schemi teorici di economisti come Irving Fisher e Milton Friedman. Un'indagine critica che, ad avviso dell'A., è in grado di gettare non pochi fasci di luce non solo sulla memorabile vicenda storica degli anni Trenta, ma anche sulla crisi economica iniziatasi, a livello globale, soprattutto a partire dal 2008. Una originalità del lavoro risiede nell'aver individuato una "seconda" chiave fisheriana di lettura della depressione statunitense degli anni Trenta. Una chiave di lettura che mette in luce il debito scientifico del Nobel Milton Friedman - non riconosciuto da Friedman - nei riguardi dell'opera del Fisher. In particolare, l'Autore raffronta la posizione di Fisher a quella di Friedman sul versante degli errori di politica monetaria della Fed. Un confronto originale che, in quanto tale, non trova un precedente.

Fisher e Friedman sull'analisi della "Grande Depressione": una ricognizione critica per riflettre sull'attuale crisi economica mondiale

DE GIROLAMO, UMBERTO ANTONIO ANGELO
2008-01-01

Abstract

La crisi economica mondiale accesasi nel settembre del 2008 sembra destinata - si sostiene nell'articolo - ad essere alquanto prolungata nel tempo. Ciò alla luce dei provvedimenti anticrisi varati fino a dicembre 2008 (il saggio è pubblicato a fine 2008) nei vari paesi (USA, Regno Unito, ecc.) che ne sono stati coinvolti. Perchè ancora una volta una crisi dalle dimensioni mondiali? quali le vie di uscita? sono questi dei punti di domanda che rendono estremamente attuale - secondo l'autore - il robusto dibattito scientifico che si aprì nel corso degli anni Trenta del Secolo XX, il secolo in cui si verificò, nel periodo 1929 -33, un'altra crisi di dimensioni globali. Il merito al succitato dibattito l'autore sofferma, in particolare, la riflessione sugli schemi teorici di economisti come Irving Fisher e Milton Friedman. Un'indagine critica che, ad avviso dell'A., è in grado di gettare non pochi fasci di luce non solo sulla memorabile vicenda storica degli anni Trenta, ma anche sulla crisi economica iniziatasi, a livello globale, soprattutto a partire dal 2008. Una originalità del lavoro risiede nell'aver individuato una "seconda" chiave fisheriana di lettura della depressione statunitense degli anni Trenta. Una chiave di lettura che mette in luce il debito scientifico del Nobel Milton Friedman - non riconosciuto da Friedman - nei riguardi dell'opera del Fisher. In particolare, l'Autore raffronta la posizione di Fisher a quella di Friedman sul versante degli errori di politica monetaria della Fed. Un confronto originale che, in quanto tale, non trova un precedente.
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