L’osteoartrosi (OA) del compartimento mediale del ginocchio è una patologia degenerativa ad alta prevalenza nella popolazione adulta attiva, e rappresenta una sfida clinica soprattutto nei pazienti giovani, in cui l’artroprotesi non è considerata l’opzione di prima scelta. Questa tesi si propone di valutare, attraverso un protocollo clinico-sperimentale, l’efficacia dell’osteotomia tibiale alta in apertura (HTO) rispetto al trattamento conservativo nella prevenzione della progressione dell’OA mediale, con un approccio multidisciplinare che integra imaging biomedico avanzato, analisi biomeccanica e misure funzionali soggettive. Lo studio è stato progettato come un trial clinico controllato parzialmente randomizzato a preferenza del paziente (PRPP), con quattro gruppi paralleli (HTO randomizzato, HTO non randomizzato, conservativo randomizzato, conservativo non randomizzato). La popolazione in studio comprende soggetti tra i 35 e i 60 anni, con artrosi mediale isolata e varismo ≥ 4°, sottoposti a follow-up clinico, strumentale e funzionale fino a 12 mesi. I parametri primari sono stati valutati tramite risonanza magnetica 3T, con analisi quantitativa della cartilagine articolare e dell’osso subcondrale. Le valutazioni secondarie hanno incluso tomografia computerizzata, gait analysis, analisi radiografica dell’asse meccanico e questionari PROMs (KOOS, IKDC, VAS, SF-12). Un approfondimento è dedicato nel Capitolo 3 agli effetti biomeccanici dell’HTO sulla cinematica dell’articolazione patellofemorale. L’intervento di osteotomia tibiale altera l’allineamento assiale del ginocchio, influenzando parametri critici come altezza rotulea, inclinazione patellare e distanza TT–TG (tuberosità tibiale – gola trocleare). Questi cambiamenti possono incidere sulla distribuzione dello stress articolare e sul tracciamento rotuleo, con potenziali implicazioni sulla comparsa o progressione dell’artrosi patellofemorale. L’analisi sperimentale ha evidenziato che, nonostante le modificazioni cinematiche indotte, la presenza di osteoartrosi patellofemorale concomitante non compromette in modo significativo gli esiti clinici a breve termine dell’HTO. Inoltre, il riallineamento del carico migliora la distribuzione delle forze articolari, riducendo la pressione sul compartimento mediale e favorendo un miglioramento globale della funzionalità articolare. Complessivamente, la tesi fornisce evidenze a supporto dell’utilizzo dell’HTO come trattamento efficace e biomeccanicamente vantaggioso nei pazienti giovani e attivi con varismo e OA mediale isolata.
Efficacia della osteotomia tibiale verso il trattamento conservativo nella prevenzione della progressione della malattia artrosica mediale del ginocchio / Macchiarola, Luca. - (2025 Jul 25).
Efficacia della osteotomia tibiale verso il trattamento conservativo nella prevenzione della progressione della malattia artrosica mediale del ginocchio
MACCHIAROLA, LUCA
2025-07-25
Abstract
L’osteoartrosi (OA) del compartimento mediale del ginocchio è una patologia degenerativa ad alta prevalenza nella popolazione adulta attiva, e rappresenta una sfida clinica soprattutto nei pazienti giovani, in cui l’artroprotesi non è considerata l’opzione di prima scelta. Questa tesi si propone di valutare, attraverso un protocollo clinico-sperimentale, l’efficacia dell’osteotomia tibiale alta in apertura (HTO) rispetto al trattamento conservativo nella prevenzione della progressione dell’OA mediale, con un approccio multidisciplinare che integra imaging biomedico avanzato, analisi biomeccanica e misure funzionali soggettive. Lo studio è stato progettato come un trial clinico controllato parzialmente randomizzato a preferenza del paziente (PRPP), con quattro gruppi paralleli (HTO randomizzato, HTO non randomizzato, conservativo randomizzato, conservativo non randomizzato). La popolazione in studio comprende soggetti tra i 35 e i 60 anni, con artrosi mediale isolata e varismo ≥ 4°, sottoposti a follow-up clinico, strumentale e funzionale fino a 12 mesi. I parametri primari sono stati valutati tramite risonanza magnetica 3T, con analisi quantitativa della cartilagine articolare e dell’osso subcondrale. Le valutazioni secondarie hanno incluso tomografia computerizzata, gait analysis, analisi radiografica dell’asse meccanico e questionari PROMs (KOOS, IKDC, VAS, SF-12). Un approfondimento è dedicato nel Capitolo 3 agli effetti biomeccanici dell’HTO sulla cinematica dell’articolazione patellofemorale. L’intervento di osteotomia tibiale altera l’allineamento assiale del ginocchio, influenzando parametri critici come altezza rotulea, inclinazione patellare e distanza TT–TG (tuberosità tibiale – gola trocleare). Questi cambiamenti possono incidere sulla distribuzione dello stress articolare e sul tracciamento rotuleo, con potenziali implicazioni sulla comparsa o progressione dell’artrosi patellofemorale. L’analisi sperimentale ha evidenziato che, nonostante le modificazioni cinematiche indotte, la presenza di osteoartrosi patellofemorale concomitante non compromette in modo significativo gli esiti clinici a breve termine dell’HTO. Inoltre, il riallineamento del carico migliora la distribuzione delle forze articolari, riducendo la pressione sul compartimento mediale e favorendo un miglioramento globale della funzionalità articolare. Complessivamente, la tesi fornisce evidenze a supporto dell’utilizzo dell’HTO come trattamento efficace e biomeccanicamente vantaggioso nei pazienti giovani e attivi con varismo e OA mediale isolata.| File | Dimensione | Formato | |
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