Obiettivo del paper: Il contributo mira ad analizzare la complessità che caratterizza le organizzazioni imprenditoriali ogni qualvolta si configurino situazioni nelle quali aspettative e risultati non risultino perfettamente allineati; in particolare, il lavoro pone in evidenza i fattori chiave che contribuiscono a tale disallineamento e che, pertanto, generano complessità. Metodologia: Per l’analisi della complessità si fa ricorso all’ approccio epistemologico, allo scopo di delinearne i principali drivers nell’ambito delle organizzazioni umane e nelle dinamiche sociali. Nell’alveo degli studi di fenomenologia sociale, la complessità può configurarsi a tre livelli: a) livello oggettivo, riferita alla varietà degli oggetti coinvolti (n generico dei soggetti in quanto attori sociali); b) livello intra-soggettivo, relativo alla profilazione degli esseri umani come decisori; c) livello inter-soggettivo, esplicativo dei meccanismi di interazione tra individui. I tre livelli di complessità, nonché le caratteristiche delle regole e della leadership quali presìdi o disposizioni per tener conto della varietà, della discrezionalità e delle possibili variazioni nel tempo di tali elementi, costituiscono il focus del contributo. Risultati: Il contributo consente di rilevare come la complessità scaturisca dalle interazioni di molteplici fattori eterogenei, piuttosto che da una singola fonte; essa è intrinseca ad ogni contesto nel quale siano rinvenibili, rispettivamente: una moltitudine di variabili, molteplici relazioni, decisioni individuali che presuppongono diversi tipi di razionalità, dimensioni temporale e spaziale mutevoli e una considerevole incertezza. Tali condizioni portano a sostenere come la complessità non sia da ritenersi proprietà oggettiva, ma piuttosto la risultante dell’esperienza cognitiva del singolo osservatore e dell’individuo in relazione con altri soggetti. Limiti della ricerca: A fronte dell’ampia ricostruzione teorica sul tema della complessità, il contributo non propone nel dettaglio casi pratici o individua strategie di gestione della complessità all’interno delle organizzazioni socio-economiche. Implicazioni pratiche: Comprendere e gestire la complessità è essenziale per ridurre i margini di errore e di rischio nelle decisioni aziendali; ciò sta a dire che il presente lavoro offre interessanti spunti di riflessione in merito al governo della complessità, anche attraverso l’implementazione di regole efficaci e strategie di leadership adeguate. Originalità: L’ampia ricostruzione del tema oggetto di analisi e il ricorso all’approccio epistemologico – che mette in evidenza la natura interconnessa e multidimensionale della complessità – consentono di porre in evidenza l’importanza di variabili oggettive e soggettive che caratterizzano le organizzazioni socio-economiche per affrontare le relative sfide decisionali.
Brevi riflessioni sull'epistemologia della complessità nelle dinamiche sociali ed organizzative
Curiello Simona;Di Gioia Leonardo;Iannuzzi Enrica;Nigro Claudio;
2023-01-01
Abstract
Obiettivo del paper: Il contributo mira ad analizzare la complessità che caratterizza le organizzazioni imprenditoriali ogni qualvolta si configurino situazioni nelle quali aspettative e risultati non risultino perfettamente allineati; in particolare, il lavoro pone in evidenza i fattori chiave che contribuiscono a tale disallineamento e che, pertanto, generano complessità. Metodologia: Per l’analisi della complessità si fa ricorso all’ approccio epistemologico, allo scopo di delinearne i principali drivers nell’ambito delle organizzazioni umane e nelle dinamiche sociali. Nell’alveo degli studi di fenomenologia sociale, la complessità può configurarsi a tre livelli: a) livello oggettivo, riferita alla varietà degli oggetti coinvolti (n generico dei soggetti in quanto attori sociali); b) livello intra-soggettivo, relativo alla profilazione degli esseri umani come decisori; c) livello inter-soggettivo, esplicativo dei meccanismi di interazione tra individui. I tre livelli di complessità, nonché le caratteristiche delle regole e della leadership quali presìdi o disposizioni per tener conto della varietà, della discrezionalità e delle possibili variazioni nel tempo di tali elementi, costituiscono il focus del contributo. Risultati: Il contributo consente di rilevare come la complessità scaturisca dalle interazioni di molteplici fattori eterogenei, piuttosto che da una singola fonte; essa è intrinseca ad ogni contesto nel quale siano rinvenibili, rispettivamente: una moltitudine di variabili, molteplici relazioni, decisioni individuali che presuppongono diversi tipi di razionalità, dimensioni temporale e spaziale mutevoli e una considerevole incertezza. Tali condizioni portano a sostenere come la complessità non sia da ritenersi proprietà oggettiva, ma piuttosto la risultante dell’esperienza cognitiva del singolo osservatore e dell’individuo in relazione con altri soggetti. Limiti della ricerca: A fronte dell’ampia ricostruzione teorica sul tema della complessità, il contributo non propone nel dettaglio casi pratici o individua strategie di gestione della complessità all’interno delle organizzazioni socio-economiche. Implicazioni pratiche: Comprendere e gestire la complessità è essenziale per ridurre i margini di errore e di rischio nelle decisioni aziendali; ciò sta a dire che il presente lavoro offre interessanti spunti di riflessione in merito al governo della complessità, anche attraverso l’implementazione di regole efficaci e strategie di leadership adeguate. Originalità: L’ampia ricostruzione del tema oggetto di analisi e il ricorso all’approccio epistemologico – che mette in evidenza la natura interconnessa e multidimensionale della complessità – consentono di porre in evidenza l’importanza di variabili oggettive e soggettive che caratterizzano le organizzazioni socio-economiche per affrontare le relative sfide decisionali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


