La valutazione prognostica nel giudizio di sorveglianza: limiti, ricadute, prospettive. Il caso dei sex offenders

The essay questions the adequacy of the current set-up of the Supervisory Judiciary overseeing the execution of sentences to decide on the granting of measures aimed at the social reintegration of prisoners. In particular, the analysis focuses on assessments related to sex offenders, which are characterized by special complexity. The examination is conducted by addressing a series of intricate sub-questions: from the type of judicial control over the findings produced by the experts from the prison’s treatment group to the degree of “specialization” of the Supervisory Court. After clarifying that the Supervisory Jurisdiction are less and less technically equipped to make those prognostic judgments, and after pointing out the potential fallout of this dysfunction on the judicial decision making, the author questions whether the need for expert knowledge can be met by artificial intelligence. This analysis does not currently lead to fulfilling outcomes. Therefore, the author suggests other correctives: among them, the establishment of the “Specialized Assistant”, and thus the construction of a (multidisciplinary) team of the Supervisory Judiciary.

Il saggio pone la questione dell’idoneità della magistratura di sorveglianza, nell’assetto attuale, a formulare valutazioni in punto di meritevolezza dei “benefici penitenziari”. La disamina viene condotta muovendo dal settore – connotato da elevata complessità psico-criminologica – degli autori di reati che ledono la sfera sessuale e si sviluppa affrontando una serie di intricate sotto-questioni, che vanno dal tipo di controllo del giudice sulle risultanze prodotte dagli “esperti” dell’equipe trattamentale al grado di “specializzazione” del tribunale di sorveglianza. Ricostruito un quadro che restituisce l’immagine di una giurisdizione sempre meno attrezzata a formulare quei giudizi prognostici, e messe in luce le potenziali ricadute di tale disfunzione sul ragionamento decisorio, ci si chiede se l’avvertita esigenza di un rafforzamento delle basi “scientifiche” di quei giudizi possa essere soddisfatta dall’intelligenza artificiale. Dal momento che questa analisi, attualmente, non conduce ad esiti appaganti, si suggeriscono altri correttivi, tra cui l’istituzione dell’“assistente specializzato”, e, con essa, la costruzione di una equipe (multidisciplinare) della magistratura di sorveglianza.