Nel 2023, il termine femminicidio è stato eletto “parola dell’anno”, incentivando, ancor di più, la riflessione su un fenomeno complesso (Dawson, Angus & Zecha, 2024; Radford & Russell, 1992; Ulivieri, 2013; 2016). Fenomeno che rappresenta, frequentemente, l’ultimo atto di storie di violenza perpetrate e reiterate nei confronti del genere femminile e che, spesso, vedono il partner o l’ex partner avvalersi anche della pervasività della rete (Lopez, 2023; Pasta, 2021) per raccogliere consensi nel condannare/denigrare la propria compagna (o ex). Nel nostro Paese, l’Osservatorio Vox Diritti, attraverso La Nuova Mappa dell’Intolleranza 7 (2023), segnala che, ancora una volta, le donne sono al primo posto tra le categorie più colpite e che l’hate speech e fenomeni quali il revenge porn accentuano le manifestazioni violente e conducono anche a esiti nefasti. In questo scenario, l’intento del contributo è quello di analizzare la dimensione social del femminicidio, a partire da storie (Zizioli, 2023) reali, per individuare possibili itinerari educativi da proporre ai ragazzi e alle ragazze del nostro tempo.

Technology facilitated gender based violence: quando il femminicidio è social

Alessandra Altamura
2024-01-01

Abstract

Nel 2023, il termine femminicidio è stato eletto “parola dell’anno”, incentivando, ancor di più, la riflessione su un fenomeno complesso (Dawson, Angus & Zecha, 2024; Radford & Russell, 1992; Ulivieri, 2013; 2016). Fenomeno che rappresenta, frequentemente, l’ultimo atto di storie di violenza perpetrate e reiterate nei confronti del genere femminile e che, spesso, vedono il partner o l’ex partner avvalersi anche della pervasività della rete (Lopez, 2023; Pasta, 2021) per raccogliere consensi nel condannare/denigrare la propria compagna (o ex). Nel nostro Paese, l’Osservatorio Vox Diritti, attraverso La Nuova Mappa dell’Intolleranza 7 (2023), segnala che, ancora una volta, le donne sono al primo posto tra le categorie più colpite e che l’hate speech e fenomeni quali il revenge porn accentuano le manifestazioni violente e conducono anche a esiti nefasti. In questo scenario, l’intento del contributo è quello di analizzare la dimensione social del femminicidio, a partire da storie (Zizioli, 2023) reali, per individuare possibili itinerari educativi da proporre ai ragazzi e alle ragazze del nostro tempo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/469420
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