L’intervento sonda la percezione della figura e dell’opera di Jacopo Sannazaro, soprattutto dell’Arcadia, nella produzione manualistica, nella scrittura storico-letteraria e critica dell’Ottocento, con particolare, ma non esclusiva, attenzione alla seconda metà del secolo. Tra gli specimina presi in considerazione vi sono il Manuale della letteratura italiana, allestito da Alessandro D’Ancona e Orazio Bacci per i tipi dell’editore Barbera, il Manuale della letteratura italiana di Francesco Ambrosoli, la storia letteraria di Paolo Emiliani Giudici e I primi quattro secoli della letteratura italiana di Caterina Franceschi Ferrucci. Emerge come il diciannovesimo secolo, pur avendo dato un contributo imprescindibile e fecondo allo scavo delle fonti (si pensi per esempio all’imponente lavoro di Scherillo o alle monografie di Torraca), si sia non di rado mantenuto al di qua di una reale comprensione del prosimetro sannazariano, in cui pure alcuni, come Settembrini, riuscirono a cogliere la «dolcezza d’affetto».
La percezione dell’opera di Sannazaro tra manualistica, critica e storia della letteratura nell’Ottocento
Palumbo Gianni Antonio
2024-01-01
Abstract
L’intervento sonda la percezione della figura e dell’opera di Jacopo Sannazaro, soprattutto dell’Arcadia, nella produzione manualistica, nella scrittura storico-letteraria e critica dell’Ottocento, con particolare, ma non esclusiva, attenzione alla seconda metà del secolo. Tra gli specimina presi in considerazione vi sono il Manuale della letteratura italiana, allestito da Alessandro D’Ancona e Orazio Bacci per i tipi dell’editore Barbera, il Manuale della letteratura italiana di Francesco Ambrosoli, la storia letteraria di Paolo Emiliani Giudici e I primi quattro secoli della letteratura italiana di Caterina Franceschi Ferrucci. Emerge come il diciannovesimo secolo, pur avendo dato un contributo imprescindibile e fecondo allo scavo delle fonti (si pensi per esempio all’imponente lavoro di Scherillo o alle monografie di Torraca), si sia non di rado mantenuto al di qua di una reale comprensione del prosimetro sannazariano, in cui pure alcuni, come Settembrini, riuscirono a cogliere la «dolcezza d’affetto».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.