La tesi si pone come obiettivo primario l’indagine circa l’impegno profuso dall’Università di Foggia sotto il profilo della “sostenibilità”, intendendo con tale termine il concetto di più ampia portata adottato dall’ONU (l’Agenda 2030, New York, 2015). Nel senso che, partendo dal presupposto che l’università deve perseguire il principale obiettivo della formazione e della crescita scientifica, attraverso le attività istituzionali, come pure in tema di Terza Missione, (il sistema del) l’università, consapevole della propria responsabilità nei confronti delle comunità di riferimento, ha assunto progressivamente un ruolo di attore sociale. In particolare, il caso studio ci porta ad attenzionare specificatamente quanto ha svolto e quanto altro intende svolgere l’ateneo foggiano in tema di “sostenibilità”, evidenziando in particolar modo quanto e come investe le proprie energie e risorse sul piano socio-ambientale. Per realizzare questo l’ateneo deve impiegare professionalità specifiche e risorse in valore adeguato. Il report a cui si giunge dovrà intendersi come uno strumento dinamico che si presta facilmente ad aggiornamenti annuali, anche sulla scorta dei riscontri provenienti dai propri interlocutori socio-economici del territorio di riferimento. Nel corso dello studio si è infatti accertata la sensibilità dell’Università di Foggia sul piano della ‘parità dei diritti’: l’ateneo è in procinto di redigere un Bilancio di genere ed ha già istituzionalizzato la figura del ‘Mobility Manager’. Questi ed altri impegni sono stati formalmente assunti nel Piano Strategico di Ateneo 2023-2025. Da quanto detto, pertanto, si intuisce facilmente quanto importante sia l’adozione di un idoneo sistema di gestione e rendicontazione, per garantire una puntuale e dettagliata evidenza dei valori espressi, delle risorse utilizzate, degli obiettivi realizzati e della ricchezza generata. Prima di addentrarsi sui contenuti più tecnici, tuttavia, si è ritenuto di rappresentare la collocazione dell’ateneo foggiano nell’ambito dei principali Ranking, al fine di fotografare la propria performance alla luce dei criteri di valutazione e classificazione adottati a livello internazionale e nazionale (THE impact, Green Metric). Metodologia della ricerca. Una sezione ad hoc riguarda l’approfondimento dello standard Gri (Boston, 1997), dando evidenza di come viene applicato da un campione di atenei ritenuti altamente performanti e di cui l’ateneo foggiano potrebbe altresì approfondire la metodologia adottata, e le relative best practice, al fine di attuare correttamente l’impegno assunto sul tema. Dunque, si analizzano le università che hanno applicato lo standard GRI nell’ambito dei bilanci di sostenibilità. Dalla ricerca condotta avente ad oggetto le dieci migliori università italiane (classifica THE 2024), sette hanno redatto e pubblicato un bilancio di sostenibilità con riferimenti al modello GRI; le altre tre aggiunte all’elenco risultano classificate oltre il decimo posto. Analisi dei dati. Tipologia di documentazione e annualità di reporting. Il 50% degli atenei sopra riportati rende disponibile una documentazione separata, rispetto al report di sostenibilità/integrato, come ad es.: il Bilancio di Genere o l’Inventario emissioni. Il 30% degli atenei considerati ha pubblicato un documento definito come “Bilancio integrato”, secondo il modello IR dell’IIRC, oppure secondo lo standard Gri adattato al modello Rus-Gbs. Il 50% degli atenei considerati ha pubblicato un report o un bilancio di sostenibilità/integrato con una continuità almeno quinquennale. Iter di redazione; Staff dedicato e comunicazione. Soltanto due atenei hanno esplicitato in dettaglio l’iter di formulazione del report di sostenibilità/integrato. Il 70% degli Atenei considerati ha esplicitato la costituzione di uno specifico organo o team investito nel processo di redazione del bilancio di sostenibilità/integrato, secondo una tipologia di scelta eterogenea. Nel 90% dei casi le informazioni e i documenti in tema di sostenibilità sono riportati in un’apposita pagina del sito web istituzionale. Conclusioni. La dichiarazione di Bilancio di sostenibilità, intesa quale summa del bilancio ambientale (già elaborato e pubblicato) e del bilancio sociale (in previsione) con, sullo sfondo, il bilancio di genere in divenire, sembrerebbe ‘tradire’ la tendenza di bilancio di sostenibilità tridimensionale (ESG), in cui le varie componenti si integrano in maniera sinergica, così come è l’auspicio più diffuso presso le università più performanti, prese a riferimento. Quanto all’approccio partecipativo, sebbene dichiarato nel Piano strategico, per l’ateneo foggiano sarebbe auspicabile l’adozione immediata di misure concretamente realizzabili attraverso cui ‘far entrare’ i co-attori del territorio nelle dinamiche universitarie di definizione strategica, senza limitarsi a interlocuzioni periodiche. Quanto alle risorse messe in campo, ed in previsione, l’Università di Foggia appare in forte ritardo. Il coinvolgimento della componente Ta e degli studenti, inoltre, appare ancora limitata. Sul piano della comunicazione, due ultime considerazioni. L’aver collocato la tematica nel novero delle competenze e delle azioni della III missione potrebbe nascondere, ancora una volta, i prodromi di un’errata concezione della sostenibilità, nel senso olistico del termine. Altri atenei, di quelli più virtuosi, da anni dedicano risorse ad hoc, oltre gli sforzi che con continuità sostengono per garantire una comunicazione tempestiva ed efficacie, tanto all’interno della compagine accademica, tanto nei confronti col pubblico. A tal proposito, infatti, approntare una pagina alla sostenibilità renderebbe subito l’idea dell’importanza e trasversalità della materia, come se si trattasse di una chiave di lettura parallela all’operatività istituzionale, in chiave sostenibile, tale da sensibilizzare più facilmente le parti interessate che, a quel punto, si sentirebbero più stimolate a collaborare, magari proponendo spontaneamente e con maggiore convinzione ulteriori azioni sinergiche per il territorio.
Le università verso la sostenibilità ambientale e sociale: strumenti di valutazione e comunicazione / Carella, Massimo Manrico. - (2024).
Le università verso la sostenibilità ambientale e sociale: strumenti di valutazione e comunicazione
Carella, Massimo Manrico
2024-01-01
Abstract
La tesi si pone come obiettivo primario l’indagine circa l’impegno profuso dall’Università di Foggia sotto il profilo della “sostenibilità”, intendendo con tale termine il concetto di più ampia portata adottato dall’ONU (l’Agenda 2030, New York, 2015). Nel senso che, partendo dal presupposto che l’università deve perseguire il principale obiettivo della formazione e della crescita scientifica, attraverso le attività istituzionali, come pure in tema di Terza Missione, (il sistema del) l’università, consapevole della propria responsabilità nei confronti delle comunità di riferimento, ha assunto progressivamente un ruolo di attore sociale. In particolare, il caso studio ci porta ad attenzionare specificatamente quanto ha svolto e quanto altro intende svolgere l’ateneo foggiano in tema di “sostenibilità”, evidenziando in particolar modo quanto e come investe le proprie energie e risorse sul piano socio-ambientale. Per realizzare questo l’ateneo deve impiegare professionalità specifiche e risorse in valore adeguato. Il report a cui si giunge dovrà intendersi come uno strumento dinamico che si presta facilmente ad aggiornamenti annuali, anche sulla scorta dei riscontri provenienti dai propri interlocutori socio-economici del territorio di riferimento. Nel corso dello studio si è infatti accertata la sensibilità dell’Università di Foggia sul piano della ‘parità dei diritti’: l’ateneo è in procinto di redigere un Bilancio di genere ed ha già istituzionalizzato la figura del ‘Mobility Manager’. Questi ed altri impegni sono stati formalmente assunti nel Piano Strategico di Ateneo 2023-2025. Da quanto detto, pertanto, si intuisce facilmente quanto importante sia l’adozione di un idoneo sistema di gestione e rendicontazione, per garantire una puntuale e dettagliata evidenza dei valori espressi, delle risorse utilizzate, degli obiettivi realizzati e della ricchezza generata. Prima di addentrarsi sui contenuti più tecnici, tuttavia, si è ritenuto di rappresentare la collocazione dell’ateneo foggiano nell’ambito dei principali Ranking, al fine di fotografare la propria performance alla luce dei criteri di valutazione e classificazione adottati a livello internazionale e nazionale (THE impact, Green Metric). Metodologia della ricerca. Una sezione ad hoc riguarda l’approfondimento dello standard Gri (Boston, 1997), dando evidenza di come viene applicato da un campione di atenei ritenuti altamente performanti e di cui l’ateneo foggiano potrebbe altresì approfondire la metodologia adottata, e le relative best practice, al fine di attuare correttamente l’impegno assunto sul tema. Dunque, si analizzano le università che hanno applicato lo standard GRI nell’ambito dei bilanci di sostenibilità. Dalla ricerca condotta avente ad oggetto le dieci migliori università italiane (classifica THE 2024), sette hanno redatto e pubblicato un bilancio di sostenibilità con riferimenti al modello GRI; le altre tre aggiunte all’elenco risultano classificate oltre il decimo posto. Analisi dei dati. Tipologia di documentazione e annualità di reporting. Il 50% degli atenei sopra riportati rende disponibile una documentazione separata, rispetto al report di sostenibilità/integrato, come ad es.: il Bilancio di Genere o l’Inventario emissioni. Il 30% degli atenei considerati ha pubblicato un documento definito come “Bilancio integrato”, secondo il modello IR dell’IIRC, oppure secondo lo standard Gri adattato al modello Rus-Gbs. Il 50% degli atenei considerati ha pubblicato un report o un bilancio di sostenibilità/integrato con una continuità almeno quinquennale. Iter di redazione; Staff dedicato e comunicazione. Soltanto due atenei hanno esplicitato in dettaglio l’iter di formulazione del report di sostenibilità/integrato. Il 70% degli Atenei considerati ha esplicitato la costituzione di uno specifico organo o team investito nel processo di redazione del bilancio di sostenibilità/integrato, secondo una tipologia di scelta eterogenea. Nel 90% dei casi le informazioni e i documenti in tema di sostenibilità sono riportati in un’apposita pagina del sito web istituzionale. Conclusioni. La dichiarazione di Bilancio di sostenibilità, intesa quale summa del bilancio ambientale (già elaborato e pubblicato) e del bilancio sociale (in previsione) con, sullo sfondo, il bilancio di genere in divenire, sembrerebbe ‘tradire’ la tendenza di bilancio di sostenibilità tridimensionale (ESG), in cui le varie componenti si integrano in maniera sinergica, così come è l’auspicio più diffuso presso le università più performanti, prese a riferimento. Quanto all’approccio partecipativo, sebbene dichiarato nel Piano strategico, per l’ateneo foggiano sarebbe auspicabile l’adozione immediata di misure concretamente realizzabili attraverso cui ‘far entrare’ i co-attori del territorio nelle dinamiche universitarie di definizione strategica, senza limitarsi a interlocuzioni periodiche. Quanto alle risorse messe in campo, ed in previsione, l’Università di Foggia appare in forte ritardo. Il coinvolgimento della componente Ta e degli studenti, inoltre, appare ancora limitata. Sul piano della comunicazione, due ultime considerazioni. L’aver collocato la tematica nel novero delle competenze e delle azioni della III missione potrebbe nascondere, ancora una volta, i prodromi di un’errata concezione della sostenibilità, nel senso olistico del termine. Altri atenei, di quelli più virtuosi, da anni dedicano risorse ad hoc, oltre gli sforzi che con continuità sostengono per garantire una comunicazione tempestiva ed efficacie, tanto all’interno della compagine accademica, tanto nei confronti col pubblico. A tal proposito, infatti, approntare una pagina alla sostenibilità renderebbe subito l’idea dell’importanza e trasversalità della materia, come se si trattasse di una chiave di lettura parallela all’operatività istituzionale, in chiave sostenibile, tale da sensibilizzare più facilmente le parti interessate che, a quel punto, si sentirebbero più stimolate a collaborare, magari proponendo spontaneamente e con maggiore convinzione ulteriori azioni sinergiche per il territorio.File | Dimensione | Formato | |
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