L’analisi lessicale degli elementi descrittivi del volto di Lucio Calpurnio Pisone Cesonino (Cic. Pis. 1) e degli odori nauseabondi emessi dal suo corpo (Cic. Pis. 13) è al centro del presente lavoro, che mira a comprendere la modalità della ‘costruzione del nemico’ messa in atto da Cicerone nell’orazione In Pisonem. Cicerone dimostra che la lettura degli indicia somatici, desunti dalle espressioni del vultus di Pisone, sono mistificati dalla sua volontà ingannevole, tesa a fornire un’immagine falsamente positiva (Cic. Pis. 1), mentre l’esame delle tracce sensoriali che lascia dietro di sé svela la sua indole degenere. In una vituperatio fortemente intrisa di vis comica, la prova della turpitudo fisica e morale di Pisone è fornita, infatti, dalla eloquentia corporis. In particolare, il ricordo di una visita a casa sua (Cic. Pis. 13) offre l’occasione a Cicerone per descrivere le percezioni olfattive dell’odore di vino e di bettola emanato da Pisone, ricreando con grande evidentia l’atmosfera dell’incontro: in questo modo, svela i segni di vizi accuratamente dissimulati e stimola disgusto e condanna nei suoi confronti.

L’inganno del volto e la verità dell'odore (a proposito di Cic. Pis. 1; 13)

Antonella Tedeschi
2025-01-01

Abstract

L’analisi lessicale degli elementi descrittivi del volto di Lucio Calpurnio Pisone Cesonino (Cic. Pis. 1) e degli odori nauseabondi emessi dal suo corpo (Cic. Pis. 13) è al centro del presente lavoro, che mira a comprendere la modalità della ‘costruzione del nemico’ messa in atto da Cicerone nell’orazione In Pisonem. Cicerone dimostra che la lettura degli indicia somatici, desunti dalle espressioni del vultus di Pisone, sono mistificati dalla sua volontà ingannevole, tesa a fornire un’immagine falsamente positiva (Cic. Pis. 1), mentre l’esame delle tracce sensoriali che lascia dietro di sé svela la sua indole degenere. In una vituperatio fortemente intrisa di vis comica, la prova della turpitudo fisica e morale di Pisone è fornita, infatti, dalla eloquentia corporis. In particolare, il ricordo di una visita a casa sua (Cic. Pis. 13) offre l’occasione a Cicerone per descrivere le percezioni olfattive dell’odore di vino e di bettola emanato da Pisone, ricreando con grande evidentia l’atmosfera dell’incontro: in questo modo, svela i segni di vizi accuratamente dissimulati e stimola disgusto e condanna nei suoi confronti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/465081
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