La presente tesi si prefigge lo scopo di indagare i rimedi giuridici disponibili per i produttori agroalimentari al fine di tutelare le proprie denominazioni di qualità, in particolare all’interno del multiforme mercato internazionale, ove l’assenza di un’azione coordinata da parte dell’Unione Europea potrebbe compromettere irrimediabilmente la protezione delle indicazioni geografiche continentali. Iniziando da un’esposizione dei prodromi della tutela delle IG, concernenti la “qualità” e “l’origine” del prodotto, la Tesi si concentra – attraverso l’analisi di un corpus normativo che spazia dall’ambito alimentare a quello industrialistico – sulle relazioni tra marchi e indicazioni geografiche, rilevando una complessa architettura giuridica che media tra esigenze di tutela pubblicistica e logiche privatistiche. Il lavoro poi si addentra ulteriormente nelle radici culturali ed economiche che sottendono alla creazione e alla protezione delle indicazioni geografiche, evidenziando come esse non solo rappresentino un patrimonio culturale, ma siano anche strumenti vitali per il sostegno economico dei produttori. Il quadro normativo europeo e internazionale viene dunque analiticamente esaminato al fine di comprendere le modalità operative attualmente disponibili per la tutela delle denominazioni di qualità, ponendo in luce le sfide poste dalla globalizzazione e dalle peculiarità dei mercati non UE (con riferimento, in primis, ai c.d. paesi “IG-unfriendly”). Particolare attenzione è poi rivolta agli accordi internazionali di libero scambio e alla loro capacità di estendere la protezione delle indicazioni geografiche oltre i confini dell’UE, nonché alla registrazione delle denominazioni come marchi presso le giurisdizioni estere. Un’analisi critica è poi dedicata alla dicotomia tra i sistemi giuridici che riconoscono un’ampia protezione alle indicazioni geografiche e quelli che privilegiano un approccio privatistico, fondato sulla primazia del marchio commerciale, sottolineando le tensioni esistenti e le possibili vie di mediazione. In argomento, la tesi rileva il concreto rischio di creare situazioni di monopolio, oltre alle criticità legate alla libertà concorrenziale, interrogandosi sulla coesistenza tra diritti precedentemente acquisiti e la registrazione di nuove indicazioni geografiche. Infine, il lavoro proietta uno sguardo verso il futuro, considerando le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica, in particolare la blockchain, per la tracciabilità e l’autenticazione dei prodotti di qualità. Questo segmento offre una riflessione sul potenziale di tali tecnologie per rafforzare la tutela delle indicazioni geografiche a livello internazionale, promettendo una rivoluzione nel modo in cui i produttori possono tutelare e valorizzare le proprie denominazioni. La tesi, dunque, si auspica di offrire un contributo al dibattito sulla protezione delle indicazioni geografiche, proponendo una riflessione critica sulle politiche attuali e suggerendo direzioni future per una tutela efficace delle IG euro-unitarie in un mercato internazionale in continua evoluzione.

La Tutela della Proprietà Intellettuale Agroalimentare nel mercato Nazionale, Europeo e Internazionale / Bardi, Andrea. - (2024). [10.14274/bardi-andrea_phd2024]

La Tutela della Proprietà Intellettuale Agroalimentare nel mercato Nazionale, Europeo e Internazionale

BARDI, ANDREA
2024-01-01

Abstract

La presente tesi si prefigge lo scopo di indagare i rimedi giuridici disponibili per i produttori agroalimentari al fine di tutelare le proprie denominazioni di qualità, in particolare all’interno del multiforme mercato internazionale, ove l’assenza di un’azione coordinata da parte dell’Unione Europea potrebbe compromettere irrimediabilmente la protezione delle indicazioni geografiche continentali. Iniziando da un’esposizione dei prodromi della tutela delle IG, concernenti la “qualità” e “l’origine” del prodotto, la Tesi si concentra – attraverso l’analisi di un corpus normativo che spazia dall’ambito alimentare a quello industrialistico – sulle relazioni tra marchi e indicazioni geografiche, rilevando una complessa architettura giuridica che media tra esigenze di tutela pubblicistica e logiche privatistiche. Il lavoro poi si addentra ulteriormente nelle radici culturali ed economiche che sottendono alla creazione e alla protezione delle indicazioni geografiche, evidenziando come esse non solo rappresentino un patrimonio culturale, ma siano anche strumenti vitali per il sostegno economico dei produttori. Il quadro normativo europeo e internazionale viene dunque analiticamente esaminato al fine di comprendere le modalità operative attualmente disponibili per la tutela delle denominazioni di qualità, ponendo in luce le sfide poste dalla globalizzazione e dalle peculiarità dei mercati non UE (con riferimento, in primis, ai c.d. paesi “IG-unfriendly”). Particolare attenzione è poi rivolta agli accordi internazionali di libero scambio e alla loro capacità di estendere la protezione delle indicazioni geografiche oltre i confini dell’UE, nonché alla registrazione delle denominazioni come marchi presso le giurisdizioni estere. Un’analisi critica è poi dedicata alla dicotomia tra i sistemi giuridici che riconoscono un’ampia protezione alle indicazioni geografiche e quelli che privilegiano un approccio privatistico, fondato sulla primazia del marchio commerciale, sottolineando le tensioni esistenti e le possibili vie di mediazione. In argomento, la tesi rileva il concreto rischio di creare situazioni di monopolio, oltre alle criticità legate alla libertà concorrenziale, interrogandosi sulla coesistenza tra diritti precedentemente acquisiti e la registrazione di nuove indicazioni geografiche. Infine, il lavoro proietta uno sguardo verso il futuro, considerando le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica, in particolare la blockchain, per la tracciabilità e l’autenticazione dei prodotti di qualità. Questo segmento offre una riflessione sul potenziale di tali tecnologie per rafforzare la tutela delle indicazioni geografiche a livello internazionale, promettendo una rivoluzione nel modo in cui i produttori possono tutelare e valorizzare le proprie denominazioni. La tesi, dunque, si auspica di offrire un contributo al dibattito sulla protezione delle indicazioni geografiche, proponendo una riflessione critica sulle politiche attuali e suggerendo direzioni future per una tutela efficace delle IG euro-unitarie in un mercato internazionale in continua evoluzione.
2024
Agri-food law; trade law; intellectual property; european union law
Diritto agrario; proprietà intellettuale; diritto commerciale;
Carmignani, Sonia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/458589
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