This paper takes into consideration the works of Dhuoda (IX cent.) and Hrotsvitha of Gandersheim (X cent.), two women who use their writing as a privileged means to make their voice heard, albeit for different reasons. In a traditionally misogynistic society, using a pen is also an opportunity for them to blend their authentic profession of faith with mathematical art teachings. The artes liberales, seen as a true godsend, and particularly the Quadrivium (arithmetic, geometry, music and astronomy), are in fact the basis to quest the nature of things and of the human soul.

Il contributo prende in considerazione le opere di Dhuoda (IX sec.) e di Rosvita di Gandersheim (X sec.): entrambe, sia pure per ragioni differenti, ricorrono alla scrittura quale strumento privilegiato per far sentire la propria voce. In una società tradizionalmente misogina, l’uso della penna rappresenta anche l’occasione per impartire lezioni in cui un’autentica professione di fede si coniuga con l’insegnamento di arti matematiche. In quanto dono di Dio, le artes liberales, e in particolare quelle del Quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia), rappresentano infatti la base per indagare la natura delle cose e l’animo umano.

Donne fragili come brocche. Lezioni di didattica spirituale e sociale nel Medioevo [Fragile women as pitchers. Lessons of spiritual and social didactics in the Middle Ages]

Sivo Francesca
2024-01-01

Abstract

This paper takes into consideration the works of Dhuoda (IX cent.) and Hrotsvitha of Gandersheim (X cent.), two women who use their writing as a privileged means to make their voice heard, albeit for different reasons. In a traditionally misogynistic society, using a pen is also an opportunity for them to blend their authentic profession of faith with mathematical art teachings. The artes liberales, seen as a true godsend, and particularly the Quadrivium (arithmetic, geometry, music and astronomy), are in fact the basis to quest the nature of things and of the human soul.
2024
Il contributo prende in considerazione le opere di Dhuoda (IX sec.) e di Rosvita di Gandersheim (X sec.): entrambe, sia pure per ragioni differenti, ricorrono alla scrittura quale strumento privilegiato per far sentire la propria voce. In una società tradizionalmente misogina, l’uso della penna rappresenta anche l’occasione per impartire lezioni in cui un’autentica professione di fede si coniuga con l’insegnamento di arti matematiche. In quanto dono di Dio, le artes liberales, e in particolare quelle del Quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia), rappresentano infatti la base per indagare la natura delle cose e l’animo umano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/451710
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