Le indagini archeologiche condotte da più di un ventennio nel sito di Campo della Fiera, a SO della rupe di Orvieto (Umbria, Italia), hanno permesso di verificare una frequentazione ininterrotta dal VI sec. a.C. al XIV sec. d.C. Nelle evidenze archeologiche di questo agglomerato extraurbano è da identificare il Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi, presso il quale si svolgevano assemblee dei rappresentanti delle città etrusche, cerimonie religiose, ma anche fiere, manifestazioni agonistiche e spettacoli teatrali. Con la conquista di Velzna nel 264 a.C. da parte dei Romani il santuario subì pesanti ripercussioni senza però essere abbandonato completamente. Fra I sec. a.C. e I sec. d.C., nell’ambito della politica propagandistica di Augusto che favoriva la rivitalizzazione di antiche tradizioni, si registrano nuovi interventi edilizi che si concentrano soprattutto nel settore nord-orientale del sito dove viene costruita una domus di grandi dimensioni, cui si associano due impianti termali. Pur non essendo ancora completamente indagata, la casa presenta una estensione e conservazione tali da permettere di proporre alcune considerazioni sull’articolazione e sulle caratteristiche degli ambienti, sui percorsi interni, sulle tipologie dei rivestimenti pavimentali e parietali.

La domus del santuario di Campo della Fiera a Orvieto: spazi privati e funzioni pubbliche

danilo leone
2023-01-01

Abstract

Le indagini archeologiche condotte da più di un ventennio nel sito di Campo della Fiera, a SO della rupe di Orvieto (Umbria, Italia), hanno permesso di verificare una frequentazione ininterrotta dal VI sec. a.C. al XIV sec. d.C. Nelle evidenze archeologiche di questo agglomerato extraurbano è da identificare il Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi, presso il quale si svolgevano assemblee dei rappresentanti delle città etrusche, cerimonie religiose, ma anche fiere, manifestazioni agonistiche e spettacoli teatrali. Con la conquista di Velzna nel 264 a.C. da parte dei Romani il santuario subì pesanti ripercussioni senza però essere abbandonato completamente. Fra I sec. a.C. e I sec. d.C., nell’ambito della politica propagandistica di Augusto che favoriva la rivitalizzazione di antiche tradizioni, si registrano nuovi interventi edilizi che si concentrano soprattutto nel settore nord-orientale del sito dove viene costruita una domus di grandi dimensioni, cui si associano due impianti termali. Pur non essendo ancora completamente indagata, la casa presenta una estensione e conservazione tali da permettere di proporre alcune considerazioni sull’articolazione e sulle caratteristiche degli ambienti, sui percorsi interni, sulle tipologie dei rivestimenti pavimentali e parietali.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/438149
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