Il De podagra, unica opera medica del Galateo conservata dalla tradizione, occupa un posto di rilievo all’interno della produzione dell’umanista salentino. In particolare, desta notevole interesse l’ultima parte: ci troviamo, infatti, di fronte ad una delle prime descrizioni della sifilide, la cui epidemia in quegli anni stava decimando la popolazione europea. Il brano, che potrebbe essere frutto di un intervento seriore, pare aprire un nuovo campo di ricerca che però il Galateo non esplorò mai, forse perché travolto dalla caduta del Regno aragonese.

Per ignobile vulgus: una descrizione della sifilide nel De podagra di Antonio Galateo.

Matteo Caputo
2022-01-01

Abstract

Il De podagra, unica opera medica del Galateo conservata dalla tradizione, occupa un posto di rilievo all’interno della produzione dell’umanista salentino. In particolare, desta notevole interesse l’ultima parte: ci troviamo, infatti, di fronte ad una delle prime descrizioni della sifilide, la cui epidemia in quegli anni stava decimando la popolazione europea. Il brano, che potrebbe essere frutto di un intervento seriore, pare aprire un nuovo campo di ricerca che però il Galateo non esplorò mai, forse perché travolto dalla caduta del Regno aragonese.
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