“Sessismo economico” e violenza basata sul genere: da questione culturale a questione educativa

Abstract Il presente lavoro ha lo scopo di descrivere le cause di tipo culturale ed economico da cui de-riva la violenza economica basata sul genere, a partire dalla definizione di sessismo economico e dalla individuazione di tre forme di discriminazione economica che impediscono alle donne di essere autosufficienti: la disoccupazione, la minore retribuzione rispetto agli uomini, a parità di mansione, e la segregazione professionale. Rispetto a quest’ultima l’articolo si sofferma sulla scarsa presenza delle donne nelle professioni legate alle ICT e sul fenomeno del “soffitto di cristallo”. A tali considerazioni, supportate da una serie di dati riguardanti la condizione economica delle donne, seguono alcune riflessioni sulle forme di orientamento di genere e sul valore formativo delle discipline. Concludono il contributo le osservazioni dell’autrice sui limiti dei contesti lavorativi ispirati ideologicamente a un modello di organizzazione che di fatto limita le possibilità di accesso e di carriera delle donne. Parole-chiave: violenza, genere, sessismo economico, orientamento. Abstract This work aims to describe the cultural and economic causes from which gender-based eco-nomic violence derives, starting from the definition of economic sexism and the identification of three forms of economic discrimination that prevent women from being self-sufficient: unemployment, lower pay than men, for the same job, and occupational segregation. With regard to the latter, the article focuses on the low presence of women in the professions related to ICT and the phenomenon of the “glass ceiling”. These considerations, supported by a series of data concerning the economic condition of women, are followed by some reflections on the forms of gender orientation and the educational value of the disciplines. The author’s comments conclude the contribution on the limits of work contexts ideologically inspired by an organization model that in fact limits women’s opportunities for access and career.