L’articolo contribuisce a ripensare la nozione di comunità nel dibattito antropologico prendendo in esame il caso di una esposizione amatoriale dedicata alla memoria della violenza politica subita dai militanti delle organizzazioni studentesche e rivoluzionarie che in Turchia sono state vittime del colpo di stato del 1980-1983. Il contributo mette in luce come l’esposizione si configuri come una sorta di museo-comunità che consente di dar voce a memorie silenziate dallo Stato. Al contempo, i limiti della sua strategia espositiva non permettono di provare empatia a un visitatore “esterno”, contribuendo dall’interno a consolidare l’isolamento morale della comunità che si (ri)costruisce attraverso questo museo.
12 eylül utanç müzesi. Ossia il museo della vergogna del 12 settembre
lorenzo d'orsi
2016-01-01
Abstract
L’articolo contribuisce a ripensare la nozione di comunità nel dibattito antropologico prendendo in esame il caso di una esposizione amatoriale dedicata alla memoria della violenza politica subita dai militanti delle organizzazioni studentesche e rivoluzionarie che in Turchia sono state vittime del colpo di stato del 1980-1983. Il contributo mette in luce come l’esposizione si configuri come una sorta di museo-comunità che consente di dar voce a memorie silenziate dallo Stato. Al contempo, i limiti della sua strategia espositiva non permettono di provare empatia a un visitatore “esterno”, contribuendo dall’interno a consolidare l’isolamento morale della comunità che si (ri)costruisce attraverso questo museo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.