La tesi di dottorato presentata ha ad oggetto l’evoluzione del sistema di tutela degli investimenti esteri nel diritto dell’Unione europea. Il primo capitolo è dedicato alle premesse terminologiche e metodologiche alla base dello sviluppo dell’elaborato: le coordinate terminologiche evidenziate, in particolare, sono atte a distinguere l’utilizzo dei medesimi termini e la loro interpretazione nel campo del diritto internazionale e in quello dell’Unione europea. Scopo di questo lavoro è, infatti, primariamente quello di osservare come il diritto UE abbia “incorporato” nel proprio sistema ordinamentale le norme, di matrice internazionale, volte alla tutela degli investimenti. Dal punto di vista metodologico, invece, si è distinto il problema della tutela degli investimenti negli accordi sottoscritti tra Unione e Paesi terzi, rispetto alla tematica relativa agli accordi bilaterali in vigore in materia tra Paesi membri (cosiddetti intra-EU BITs). Infatti, mentre nel primo caso le norme applicabili restano quelle del diritto internazionale tout court, nel secondo caso le norme di diritto internazionale applicate sino ai tempi più recenti negli accordi bilaterali sugli investimenti cosiddetti intra-EU appaiono oggi, ictu oculi, contrastanti con la particolare e indipendente disciplina elaborata in sede eurounitaria. Il secondo e il terzo capitolo, come anticipato, sono dedicati alla al tema della protezione degli investimenti così come prevista negli accordi di ultima generazione sottoscritti tra Unione europea (e, conseguentemente, tutti i suoi Membri) e Paesi terzi. Nel secondo capitolo, più nello specifico, si è approfondita l’evoluzione, da un lato, delle competenze interne dell’Unione nel rapporto con i suoi Membri; dall’altro, invece, si è osservato lo sviluppo dei trattati aventi ad oggetto il commercio e gli investimenti esteri (cosiddetti Preferential Trade Agreement e Investmente Protection Agreement). Il terzo capitolo, invece, sarà dedicato all’analisi delle caratteristiche del sistema di soluzione delle controversie in materia di investimenti elaborato dall’Unione e dal Canada, poi previsto nell’accordo CETA: l’Investment Court System (ICS). L’analisi di quest’ultimo sistema si ritiene fondamentale in quanto eletto a metodo di risoluzione delle controversie in tutti i successivi accordi sugli investimenti che l’Unione siglerà con altri partner commerciali statali esterni, nonché in considerazione della pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea (Parere 1/17 del 30 aprile 2019), con la quale è stata sancita la definitiva compatibilità dell’ICS con il diritto UE. Il quarto e il quinto capitolo, invece, sono dedicati all’analisi delle problematiche connesse all’esistenza di pregressi intra-EU BITs, la cui incompatibilità con il sistema unionale è stata sancita dalla CGUE nella sentenza Achmea del 6 marzo 2018; si analizzeranno nello specifico le conseguenze sostanziali e procedurali di detta pronuncia nei lodi attualmente pendenti presso i tribunali settoriali per gli investimenti aditi o in attesa di esecuzione presso i tribunali interni degli Stati interessati.

Sistema di tutela degli investimenti e diritto dell’Unione europea / Calamita, MARIA ROSARIA. - (2020). [10.14274/calamita-maria-rosaria_phd2020]

Sistema di tutela degli investimenti e diritto dell’Unione europea

CALAMITA, MARIA ROSARIA
2020-01-01

Abstract

La tesi di dottorato presentata ha ad oggetto l’evoluzione del sistema di tutela degli investimenti esteri nel diritto dell’Unione europea. Il primo capitolo è dedicato alle premesse terminologiche e metodologiche alla base dello sviluppo dell’elaborato: le coordinate terminologiche evidenziate, in particolare, sono atte a distinguere l’utilizzo dei medesimi termini e la loro interpretazione nel campo del diritto internazionale e in quello dell’Unione europea. Scopo di questo lavoro è, infatti, primariamente quello di osservare come il diritto UE abbia “incorporato” nel proprio sistema ordinamentale le norme, di matrice internazionale, volte alla tutela degli investimenti. Dal punto di vista metodologico, invece, si è distinto il problema della tutela degli investimenti negli accordi sottoscritti tra Unione e Paesi terzi, rispetto alla tematica relativa agli accordi bilaterali in vigore in materia tra Paesi membri (cosiddetti intra-EU BITs). Infatti, mentre nel primo caso le norme applicabili restano quelle del diritto internazionale tout court, nel secondo caso le norme di diritto internazionale applicate sino ai tempi più recenti negli accordi bilaterali sugli investimenti cosiddetti intra-EU appaiono oggi, ictu oculi, contrastanti con la particolare e indipendente disciplina elaborata in sede eurounitaria. Il secondo e il terzo capitolo, come anticipato, sono dedicati alla al tema della protezione degli investimenti così come prevista negli accordi di ultima generazione sottoscritti tra Unione europea (e, conseguentemente, tutti i suoi Membri) e Paesi terzi. Nel secondo capitolo, più nello specifico, si è approfondita l’evoluzione, da un lato, delle competenze interne dell’Unione nel rapporto con i suoi Membri; dall’altro, invece, si è osservato lo sviluppo dei trattati aventi ad oggetto il commercio e gli investimenti esteri (cosiddetti Preferential Trade Agreement e Investmente Protection Agreement). Il terzo capitolo, invece, sarà dedicato all’analisi delle caratteristiche del sistema di soluzione delle controversie in materia di investimenti elaborato dall’Unione e dal Canada, poi previsto nell’accordo CETA: l’Investment Court System (ICS). L’analisi di quest’ultimo sistema si ritiene fondamentale in quanto eletto a metodo di risoluzione delle controversie in tutti i successivi accordi sugli investimenti che l’Unione siglerà con altri partner commerciali statali esterni, nonché in considerazione della pronuncia della Corte di giustizia dell’Unione europea (Parere 1/17 del 30 aprile 2019), con la quale è stata sancita la definitiva compatibilità dell’ICS con il diritto UE. Il quarto e il quinto capitolo, invece, sono dedicati all’analisi delle problematiche connesse all’esistenza di pregressi intra-EU BITs, la cui incompatibilità con il sistema unionale è stata sancita dalla CGUE nella sentenza Achmea del 6 marzo 2018; si analizzeranno nello specifico le conseguenze sostanziali e procedurali di detta pronuncia nei lodi attualmente pendenti presso i tribunali settoriali per gli investimenti aditi o in attesa di esecuzione presso i tribunali interni degli Stati interessati.
2020
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