Giovanni Pascoli venne chiamato a celebrare i 350 anni dell’ateneo di Messina, nel 1900, con una conferenza tenuta presso il teatro “Vittorio Emanuele” il 6 giugno, che prese poi il titolo di Una sagra. L’intervento, che aveva un taglio politico, in verità rifletteva sul ruolo dell’intellettuale e dello studioso in un mondo contemporaneo dominato da odi e violenze e in uno stato di guerra pericoloso. Da qui Pascoli fa discendere le sue personali considerazioni sul mondo universitario e sul sistema dei concorsi, in un periodo in cui più vive si erano fatto le polemiche sull’argomento, invitando il mondo accademico a recitare un ruolo di stimolo della crescita della nascente nazione, piuttosto che rinchiudersi in logiche ristrette e stantie.
“Il presente mi spaura”. Pascoli, i concorsi e l’Università nella prosa Una sagra
sebastiano valerio
2022-01-01
Abstract
Giovanni Pascoli venne chiamato a celebrare i 350 anni dell’ateneo di Messina, nel 1900, con una conferenza tenuta presso il teatro “Vittorio Emanuele” il 6 giugno, che prese poi il titolo di Una sagra. L’intervento, che aveva un taglio politico, in verità rifletteva sul ruolo dell’intellettuale e dello studioso in un mondo contemporaneo dominato da odi e violenze e in uno stato di guerra pericoloso. Da qui Pascoli fa discendere le sue personali considerazioni sul mondo universitario e sul sistema dei concorsi, in un periodo in cui più vive si erano fatto le polemiche sull’argomento, invitando il mondo accademico a recitare un ruolo di stimolo della crescita della nascente nazione, piuttosto che rinchiudersi in logiche ristrette e stantie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.