L’attuale formazione del giurista italiano sembra interamente orientata a potenziarne le competenze professionali e a trascurarne, per contro, la tradizionale connotazione umanistica. Tuttavia, declassato a mero tecnicismo, il diritto rischia di perdere non solo l’identità disciplinare, ma anche la capacità, rodata per secoli, di fungere da raccordo tra istituzioni e società o di ‘progettare’ nuovi assetti costituzionali. L’accelerata metamorfosi in atto meriterebbe, da parte del ceto giuridico, un orgoglioso recupero della dimensione intellettuale e una ritrovata consapevolezza storico-filosofica: strumenti utili anche nella prassi forense o di governo, come insegna la lezione dell’Umanesimo, e nient’affatto retorici o esornativi. In these last years, the training of the Italian jurists seems almost entirely oriented towards the professional skills, whereas the traditional humanistic vocation has been neglected. However, if jurisprudence is reduced to pure technique, it risks losing not only its disciplinary identity but also its historical function of ensuring a link between institutions and society or even of planning a new constitutional order. This rapid change deserves the attention of legal scholars, who should perhaps claim their intellectual dimension: the experience of Legal Humanism demonstrates the practical usefulness (in political or forensic life) of studying history, philology, philosophy and the so-called humanae litterae.

Da ingegnere sociale a fabbro manipolatore: la (meritata?) parabola del giurista

Miletti Marco Nicola
2022-01-01

Abstract

L’attuale formazione del giurista italiano sembra interamente orientata a potenziarne le competenze professionali e a trascurarne, per contro, la tradizionale connotazione umanistica. Tuttavia, declassato a mero tecnicismo, il diritto rischia di perdere non solo l’identità disciplinare, ma anche la capacità, rodata per secoli, di fungere da raccordo tra istituzioni e società o di ‘progettare’ nuovi assetti costituzionali. L’accelerata metamorfosi in atto meriterebbe, da parte del ceto giuridico, un orgoglioso recupero della dimensione intellettuale e una ritrovata consapevolezza storico-filosofica: strumenti utili anche nella prassi forense o di governo, come insegna la lezione dell’Umanesimo, e nient’affatto retorici o esornativi. In these last years, the training of the Italian jurists seems almost entirely oriented towards the professional skills, whereas the traditional humanistic vocation has been neglected. However, if jurisprudence is reduced to pure technique, it risks losing not only its disciplinary identity but also its historical function of ensuring a link between institutions and society or even of planning a new constitutional order. This rapid change deserves the attention of legal scholars, who should perhaps claim their intellectual dimension: the experience of Legal Humanism demonstrates the practical usefulness (in political or forensic life) of studying history, philology, philosophy and the so-called humanae litterae.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/420907
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