La prassi bancaria conosce oramai da molti anni l’utilizzo della c.d. clausola di salvaguardia, ossia di quella pattuizione negoziale - apposta nei contratti di mutuo e, più in generale, nei contratti bancari che implichino un’erogazione, o anche solo una messa a disposizione, di denaro - a mezzo della quale si prevede che la misura degli interessi di mora (o degli interessi in generale) non possa in ogni caso essere superiore al tasso soglia antiusura. L’autore, dopo aver analizzato la portata e gli effetti della clausola, tenta di individuarne, a suo giudizio, i limiti ed i presupposti di validità ed efficacia, finendo, in ultima analisi, con il circoscrivere e ridimensionare decisamente il perimetro di un legittimo e corretto utilizzo della stessa
LE CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA 'ANTIUSURA'
ANTONIO DI BIASE
2021-01-01
Abstract
La prassi bancaria conosce oramai da molti anni l’utilizzo della c.d. clausola di salvaguardia, ossia di quella pattuizione negoziale - apposta nei contratti di mutuo e, più in generale, nei contratti bancari che implichino un’erogazione, o anche solo una messa a disposizione, di denaro - a mezzo della quale si prevede che la misura degli interessi di mora (o degli interessi in generale) non possa in ogni caso essere superiore al tasso soglia antiusura. L’autore, dopo aver analizzato la portata e gli effetti della clausola, tenta di individuarne, a suo giudizio, i limiti ed i presupposti di validità ed efficacia, finendo, in ultima analisi, con il circoscrivere e ridimensionare decisamente il perimetro di un legittimo e corretto utilizzo della stessaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.