A partire dalla nuova edizione del Decameron, pubblicata nel 2013 in Italia a cura di A. Quondam, M. Fiorilla, G. Alfano, questo articolo interpreta l'opera di Boccaccio nel contesto della cosiddetta "Filosofia in volgare". Propongo che l'autore cercava di offrire uno strumento utile e piacevole per l'educazione di un pubblico non accademico. Inoltre cercherò di dimostrare che nel Decameron Boccaccio mostra una chiara nozione di poesia che svilupperà più tardi, in opere come la Genealogia deorum gentilium

"Galeotto fu il libro e chi lo scrisse" (Dante, Inferno V, 115). Pleasure of love and literary pleasure in Boccaccio

Alessandra Beccarisi
2014-01-01

Abstract

A partire dalla nuova edizione del Decameron, pubblicata nel 2013 in Italia a cura di A. Quondam, M. Fiorilla, G. Alfano, questo articolo interpreta l'opera di Boccaccio nel contesto della cosiddetta "Filosofia in volgare". Propongo che l'autore cercava di offrire uno strumento utile e piacevole per l'educazione di un pubblico non accademico. Inoltre cercherò di dimostrare che nel Decameron Boccaccio mostra una chiara nozione di poesia che svilupperà più tardi, in opere come la Genealogia deorum gentilium
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