Nel canto XXXII del Paradiso Bernardo da Chiaravalle illustra a Dante la topografia dell’ultimo regno, mettendo in primo piano il senso della predestinazione voluta da Dio. Il ricorso alla storia di Giacobbe per dimostrare tale assunto, tuttavia, innesca la possibilità di leggere alla luce di questi versi altri luoghi della Commedia, in cui i riferimenti a Giacobbe e a Rachele si intrecciano in modo indissolubile con la storia personale di Dante e la sua funzione di poeta. Seguendo queste tracce, l’intervento intende proporre una lettura di alcuni importanti passi della Commedia segnati dalla riflessione di Dante sulla propria funzione di scrittore e testimone. ★
Giacobbe, Dante e la missione poetica (Pd XXXII)
sebastiano valerio
2021-01-01
Abstract
Nel canto XXXII del Paradiso Bernardo da Chiaravalle illustra a Dante la topografia dell’ultimo regno, mettendo in primo piano il senso della predestinazione voluta da Dio. Il ricorso alla storia di Giacobbe per dimostrare tale assunto, tuttavia, innesca la possibilità di leggere alla luce di questi versi altri luoghi della Commedia, in cui i riferimenti a Giacobbe e a Rachele si intrecciano in modo indissolubile con la storia personale di Dante e la sua funzione di poeta. Seguendo queste tracce, l’intervento intende proporre una lettura di alcuni importanti passi della Commedia segnati dalla riflessione di Dante sulla propria funzione di scrittore e testimone. ★I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.