L’articolo affronta l’analisi di una pratica festiva legata ad un evento cerimoniale che si iscrive all’interno dei riti di purificazione e rigenerazione del tempo ciclico. Lo studio, i cui dati sono stati estrapolati dall’etnografia prodotta durante un’attività di ricerca pluriennale sui cicli festivi locali, si concentra nella decodifica dei rapporti di potere inter ed intragenerazionali connessi alla preparazione dell’accensione di grandi falò, gestita da giovanissimi preadolescenti nella ricorrenza dell’Immacolata, nella città di Foggia (Italia meridionale – Puglia). Una pratica cerimoniale basata sul furto, sull’accumulo e sulla dimostrazione di destrezza da parte di giovani appartenenti a ceti spesso emarginati che danno vita ad una sorta di potlach urbano, un rito di iniziazione maschile alla maturità sociale, in un contesto urbano contemporaneo. Le fanoje come sono detti i grandi fuochi rituali, per un verso considerati regno della differenza, dell’anomia positiva, della competizione buona sono, nell’interpretazione offerta, il luogo nel quale si ri-conoscono nella loro differenza le parti che compongono una comunità smembrata, una comunità che si riaggrega intorno al fuoco che arde, bruciando differenze ed opposizioni.
Rituali di in-amicizia
RESTA, PATRIZIA
2005-01-01
Abstract
L’articolo affronta l’analisi di una pratica festiva legata ad un evento cerimoniale che si iscrive all’interno dei riti di purificazione e rigenerazione del tempo ciclico. Lo studio, i cui dati sono stati estrapolati dall’etnografia prodotta durante un’attività di ricerca pluriennale sui cicli festivi locali, si concentra nella decodifica dei rapporti di potere inter ed intragenerazionali connessi alla preparazione dell’accensione di grandi falò, gestita da giovanissimi preadolescenti nella ricorrenza dell’Immacolata, nella città di Foggia (Italia meridionale – Puglia). Una pratica cerimoniale basata sul furto, sull’accumulo e sulla dimostrazione di destrezza da parte di giovani appartenenti a ceti spesso emarginati che danno vita ad una sorta di potlach urbano, un rito di iniziazione maschile alla maturità sociale, in un contesto urbano contemporaneo. Le fanoje come sono detti i grandi fuochi rituali, per un verso considerati regno della differenza, dell’anomia positiva, della competizione buona sono, nell’interpretazione offerta, il luogo nel quale si ri-conoscono nella loro differenza le parti che compongono una comunità smembrata, una comunità che si riaggrega intorno al fuoco che arde, bruciando differenze ed opposizioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.