Oltre ai tradizionali farmaci inibitori della 5-reduttasi e -bloccanti, la terapia medica per i sintomi del tratto urinario basso (LUTS) secondari all’iperplasia prostatica benigna (IPB), si basa su nutraceutici, in monoterapia o in associazione. Oltre alla Serenoa, che è stata ampiamente studiata, ci sono molte altre sostanze per le quali l’evidenza scientifica è spesso controversa. Urtica dioica ha la capacità di diminuire la conversione del testosterone in diidro-testosterone (DHT), di interagire con la globulina di trasporto degli ormoni sessuali (SHBG) e di bloccare la conversione degli androgeni in estrogeni. Altri studi riferiscono anche un’azione antiproliferativa sulle cellule tumorali della prostata. Il Pygeum africanum è ricco di fitosteroli e antiossidanti. È stato ipotizzato un effetto inibitorio sui fattori di crescita della prostata e sugli ormoni androgeni e un effetto sulla contrattilità della muscolatura del detrusore della vescica. Alcuni autori hanno anche segnalato un miglioramento dei parametri del liquido seminale, in particolare della motilità dello sperma. Curcubita pepo contiene soprattutto acidi grassi, steroli specifici, tocoferolo, carotenoidi, vitamine e micronutrienti. L’effetto terapeutico è soprattutto associato all’alto contenuto di Δ-7-sterolo che ha dimostrato di ridurre il volume della prostata nei principali modelli animali. Questi trattamenti possono essere considerati come adiuvanti alle terapie convenzionali con un effetto di miglioramento di sintomi, IPSS e indici flussometrici. La loro azione sul volume della ghiandola prostatica e sull'infiammazione è più controversa. La letteratura è priva di dati e studi controllati in doppio cieco con alto livello di evidenza. È quindi necessario continuare a studiare queste sostanze, commissionando studi adeguati con un elevato potere statistico, rigorosi criteri di inclusione ed esclusione e adeguato numero di casi.
Nutraceutical treatment and prevention of benign prostatic hyperplasia and prostate cancer
Busetto G. M.
;
2019-01-01
Abstract
Oltre ai tradizionali farmaci inibitori della 5-reduttasi e -bloccanti, la terapia medica per i sintomi del tratto urinario basso (LUTS) secondari all’iperplasia prostatica benigna (IPB), si basa su nutraceutici, in monoterapia o in associazione. Oltre alla Serenoa, che è stata ampiamente studiata, ci sono molte altre sostanze per le quali l’evidenza scientifica è spesso controversa. Urtica dioica ha la capacità di diminuire la conversione del testosterone in diidro-testosterone (DHT), di interagire con la globulina di trasporto degli ormoni sessuali (SHBG) e di bloccare la conversione degli androgeni in estrogeni. Altri studi riferiscono anche un’azione antiproliferativa sulle cellule tumorali della prostata. Il Pygeum africanum è ricco di fitosteroli e antiossidanti. È stato ipotizzato un effetto inibitorio sui fattori di crescita della prostata e sugli ormoni androgeni e un effetto sulla contrattilità della muscolatura del detrusore della vescica. Alcuni autori hanno anche segnalato un miglioramento dei parametri del liquido seminale, in particolare della motilità dello sperma. Curcubita pepo contiene soprattutto acidi grassi, steroli specifici, tocoferolo, carotenoidi, vitamine e micronutrienti. L’effetto terapeutico è soprattutto associato all’alto contenuto di Δ-7-sterolo che ha dimostrato di ridurre il volume della prostata nei principali modelli animali. Questi trattamenti possono essere considerati come adiuvanti alle terapie convenzionali con un effetto di miglioramento di sintomi, IPSS e indici flussometrici. La loro azione sul volume della ghiandola prostatica e sull'infiammazione è più controversa. La letteratura è priva di dati e studi controllati in doppio cieco con alto livello di evidenza. È quindi necessario continuare a studiare queste sostanze, commissionando studi adeguati con un elevato potere statistico, rigorosi criteri di inclusione ed esclusione e adeguato numero di casi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.