Il diritto alla motivazione si presenta con varie sfaccettature: diritto oggettivo, dirittto soggettivo. Occorre domandarsi se esiste ancora un diritto alla motivazione. Vi sono poi considerazioni metagiuridiche, in quanto nella decisione del giudice entrano in gioco anche componenti emotive, non propriamente riconducibili alla razionalità pura. Il sillogismo giudiziario è ormai da considerarsi un mito. Si parla ogggi di abuso della motivazione, spesso ridondante a dispetto della sobrietà che - per dato codicistico - dovrebbe caratterizzarla. La rincorsa da parte del legislatore di uno schema “chiuso” e dettagliato di motivazione, questo voler chiudere i cancelli rispetto alle scelte discrezionali dei singoli giudici, nasce proprio dalla volontà di garantire maggiormente il controllo sulla motivazione e dunque, in definitiva, il diritto di difesa, ma i suoi effetti sono assai deludenti. Senza una semplificazione della motivazione, il diritto di difesa continuerà ad essere monco in sede di controlli giurisdizionali, con buona pace delle garanzie del “giusto processo”. Garanzie spesso agitate come un totem, ma che in questo caso appaiono chiaramente messe a rischio.

IL dirirtto alla motivazione

sergio lorusso
2018-01-01

Abstract

Il diritto alla motivazione si presenta con varie sfaccettature: diritto oggettivo, dirittto soggettivo. Occorre domandarsi se esiste ancora un diritto alla motivazione. Vi sono poi considerazioni metagiuridiche, in quanto nella decisione del giudice entrano in gioco anche componenti emotive, non propriamente riconducibili alla razionalità pura. Il sillogismo giudiziario è ormai da considerarsi un mito. Si parla ogggi di abuso della motivazione, spesso ridondante a dispetto della sobrietà che - per dato codicistico - dovrebbe caratterizzarla. La rincorsa da parte del legislatore di uno schema “chiuso” e dettagliato di motivazione, questo voler chiudere i cancelli rispetto alle scelte discrezionali dei singoli giudici, nasce proprio dalla volontà di garantire maggiormente il controllo sulla motivazione e dunque, in definitiva, il diritto di difesa, ma i suoi effetti sono assai deludenti. Senza una semplificazione della motivazione, il diritto di difesa continuerà ad essere monco in sede di controlli giurisdizionali, con buona pace delle garanzie del “giusto processo”. Garanzie spesso agitate come un totem, ma che in questo caso appaiono chiaramente messe a rischio.
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