Annessa ad un hospitium affidato ai canonici regolari di Sant’Agostino, comunità dedita all’assistenza dei pellegrini infermi, la chiesa di San Leonardo presenta una raffinatissima decorazione scultorea, risalente a due fasi diverse . Un primo insieme di sculture architettoniche appartiene al XII secolo, quando la chiesa fu realizzata secondo una struttura affine alla tipologia delle chiese a cupole in asse. Risale a questa redazione dell’edificio il portale posto sul lato nord, lungo quella che nei documenti medievali era chiamata “strata peregrinorum”. Oggetto di numerosi contributi critici che hanno messo in evidenza i rapporti da un lato con la scultura abruzzese del tardo XII secolo (San Clemente a Casauria, Corfinio, Pianella), dall’altro con la plastica pugliese di area centro-settentrionale (Santa Maria Maggiore a Montesantangelo, Santa Maria di Pulsano, cattedrale e chiesa di Ognissanti a Trani) tale decorazione scultorea mostra assonanze e ascendenze con alcune sculture della Borgogna (Charlieu), e del Sud –Ovest della Francia (Angloulème, Châteauneuf-sur-Cherente, Toulouse). In questo contributo si rivede criticamente il problema dei modelli scultorei, alla luce sia di nuove acquisizioni relative soprattutto alla successione dei priori che ressero l’abbazia e sia di una più approfondita analisi delle strutture architettoniche. Centrali in questa analisi sono i rapporti con la scultura abruzzese della chiesa di San Clemente a Casauria, in particolare con la decorazione della facciata e dell’antistante portico, realizzata quando alla guida della comunità c’era l’abate Leonate, tra il 1155 al 1182 . Tra i vari artisti assoldati dal potente abate è possibile individuare, in alcuni capitelli del portico, la maestranza che eseguì il portale della chiesa sipontina. La cultura espressa da questo maestro, nutrita di esperienze francesi maturate nella scuola aquitanica, e mediate verosimilmente dalla Terrasanta, si ritrova nel cantiere sipontino, modello e tramite di diffusione per la Puglia. E probabile che all’intervento di questo maestro seguì una fase di arresto dei lavori, come dimostrano aia le irregolarità della forma architettonica e delle sue dimensioni, sia le restanti sculture . In particolare i segni della interruzione di questo cantiere, databile tra gli anni ’80 e’90 del XII secolo (dopo la conclusione dei lavori di San Clemente) si ravvisano chiaramente nell’unico capitello figurato all’interno dell’edificio, a destra del portale . Vi è raffigurante sul lato nord un uomo che uccide un cinghiale (chiara allusione al mese di novembre, giorno della festività del santo titolare della chiesa) mentre sui restanti lati abbozzi con il trapano di decorazioni mai completate mostrano che trattasi di un pezzo non finito. E probabile, considerando le diversità anche cronologiche tra lo stile del portale vero e proprio ed il baldacchino che lo incornicia, che queste opere vennero realizzate quando il cantiere non era ancora concluso, forse anche montate in un momento successivo alla loro realizzazione, come indicherebbe la sequenza irregolare di archetti a coronamento della facciata in cui lo stesso è inserito. Tale contributo si inserisce nell'ambito di un filone di ricerca relativo alla chiesa di San Leonardo, già oggetto di un precedente intervento critico in occasione del Convegno "Medioevo: i modelli" organizzato dall'Università degli Studi di Parma nel 1999 i cui atti sono stati pubblicati nel 2002.
L'Abbazia di San Leonardo di Siponto in Lama Volara: alcune ipotesi sulla decorazione scultorea
DEROSA L.
2004-01-01
Abstract
Annessa ad un hospitium affidato ai canonici regolari di Sant’Agostino, comunità dedita all’assistenza dei pellegrini infermi, la chiesa di San Leonardo presenta una raffinatissima decorazione scultorea, risalente a due fasi diverse . Un primo insieme di sculture architettoniche appartiene al XII secolo, quando la chiesa fu realizzata secondo una struttura affine alla tipologia delle chiese a cupole in asse. Risale a questa redazione dell’edificio il portale posto sul lato nord, lungo quella che nei documenti medievali era chiamata “strata peregrinorum”. Oggetto di numerosi contributi critici che hanno messo in evidenza i rapporti da un lato con la scultura abruzzese del tardo XII secolo (San Clemente a Casauria, Corfinio, Pianella), dall’altro con la plastica pugliese di area centro-settentrionale (Santa Maria Maggiore a Montesantangelo, Santa Maria di Pulsano, cattedrale e chiesa di Ognissanti a Trani) tale decorazione scultorea mostra assonanze e ascendenze con alcune sculture della Borgogna (Charlieu), e del Sud –Ovest della Francia (Angloulème, Châteauneuf-sur-Cherente, Toulouse). In questo contributo si rivede criticamente il problema dei modelli scultorei, alla luce sia di nuove acquisizioni relative soprattutto alla successione dei priori che ressero l’abbazia e sia di una più approfondita analisi delle strutture architettoniche. Centrali in questa analisi sono i rapporti con la scultura abruzzese della chiesa di San Clemente a Casauria, in particolare con la decorazione della facciata e dell’antistante portico, realizzata quando alla guida della comunità c’era l’abate Leonate, tra il 1155 al 1182 . Tra i vari artisti assoldati dal potente abate è possibile individuare, in alcuni capitelli del portico, la maestranza che eseguì il portale della chiesa sipontina. La cultura espressa da questo maestro, nutrita di esperienze francesi maturate nella scuola aquitanica, e mediate verosimilmente dalla Terrasanta, si ritrova nel cantiere sipontino, modello e tramite di diffusione per la Puglia. E probabile che all’intervento di questo maestro seguì una fase di arresto dei lavori, come dimostrano aia le irregolarità della forma architettonica e delle sue dimensioni, sia le restanti sculture . In particolare i segni della interruzione di questo cantiere, databile tra gli anni ’80 e’90 del XII secolo (dopo la conclusione dei lavori di San Clemente) si ravvisano chiaramente nell’unico capitello figurato all’interno dell’edificio, a destra del portale . Vi è raffigurante sul lato nord un uomo che uccide un cinghiale (chiara allusione al mese di novembre, giorno della festività del santo titolare della chiesa) mentre sui restanti lati abbozzi con il trapano di decorazioni mai completate mostrano che trattasi di un pezzo non finito. E probabile, considerando le diversità anche cronologiche tra lo stile del portale vero e proprio ed il baldacchino che lo incornicia, che queste opere vennero realizzate quando il cantiere non era ancora concluso, forse anche montate in un momento successivo alla loro realizzazione, come indicherebbe la sequenza irregolare di archetti a coronamento della facciata in cui lo stesso è inserito. Tale contributo si inserisce nell'ambito di un filone di ricerca relativo alla chiesa di San Leonardo, già oggetto di un precedente intervento critico in occasione del Convegno "Medioevo: i modelli" organizzato dall'Università degli Studi di Parma nel 1999 i cui atti sono stati pubblicati nel 2002.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.