Creatività e benessere in età anziana 1Antonietti A., 2 Cera R., 3 Cesa-Bianchi G., 3 Cesa-Bianchi M., 4 Cristini C., 1 Nannini F., 5 Bologna E., 4 Riva E. 1Università Cattolica del Sacro Cuore; 2 Università di Foggia; 3 Università di Milano; 4 Università di Brescia; 5Fondazione Ferrero, Alba L’età senile può costituire un’occasione per approfondire curiosità e interessi, raggiungere obiettivi, ricercare nuove esperienze, realizzare se stessi. In vecchiaia la creatività può aiutare le persone a non smarrirsi nel vuoto esistenziale, a stimolare le capacità in declino o meglio conservate; il processo creativo può favorire la ripresa di attività e dare senso a questa fase della vita. L’essere creativi, come molti grandi artisti e scienziati hanno mostrato, consente di consolidare o migliorare il sentimento di benessere, soprattutto quando si mantengono in esercizio le funzioni cognitive, si coltivano le relazioni affettive, si è motivati a vivere, conoscere e scoprire. A partire da questi presupposti è stata realizzata un’indagine che si è proposta di valutare la creatività e il benessere in un gruppo di ultrasessantenni, di cui molti residenti in RSA. Specificamente, un campione di 139 adulti di età compresa tra i 60 e gli 85 anni ha compilato due strumenti per rilevare, rispettivamente, la propensione ad attivare processi di pensiero creativi (test ACR) e la capacità di elaborare stimoli in maniera creativa (subtest del TTCT) e la scala self-report Satisfaction With Life. Sono emerse correlazioni tra le due prove di creatività e tra queste e il livello di soddisfazione esistenziale. La distribuzione dei punteggi dei tre strumenti nelle sottofasce di età mette in luce un andamento che rivela un diverso significato funzionale delle risorse creative per il benessere dell’individuo.

Creatività e benessere in età anziana

Cera R.;
2017-01-01

Abstract

Creatività e benessere in età anziana 1Antonietti A., 2 Cera R., 3 Cesa-Bianchi G., 3 Cesa-Bianchi M., 4 Cristini C., 1 Nannini F., 5 Bologna E., 4 Riva E. 1Università Cattolica del Sacro Cuore; 2 Università di Foggia; 3 Università di Milano; 4 Università di Brescia; 5Fondazione Ferrero, Alba L’età senile può costituire un’occasione per approfondire curiosità e interessi, raggiungere obiettivi, ricercare nuove esperienze, realizzare se stessi. In vecchiaia la creatività può aiutare le persone a non smarrirsi nel vuoto esistenziale, a stimolare le capacità in declino o meglio conservate; il processo creativo può favorire la ripresa di attività e dare senso a questa fase della vita. L’essere creativi, come molti grandi artisti e scienziati hanno mostrato, consente di consolidare o migliorare il sentimento di benessere, soprattutto quando si mantengono in esercizio le funzioni cognitive, si coltivano le relazioni affettive, si è motivati a vivere, conoscere e scoprire. A partire da questi presupposti è stata realizzata un’indagine che si è proposta di valutare la creatività e il benessere in un gruppo di ultrasessantenni, di cui molti residenti in RSA. Specificamente, un campione di 139 adulti di età compresa tra i 60 e gli 85 anni ha compilato due strumenti per rilevare, rispettivamente, la propensione ad attivare processi di pensiero creativi (test ACR) e la capacità di elaborare stimoli in maniera creativa (subtest del TTCT) e la scala self-report Satisfaction With Life. Sono emerse correlazioni tra le due prove di creatività e tra queste e il livello di soddisfazione esistenziale. La distribuzione dei punteggi dei tre strumenti nelle sottofasce di età mette in luce un andamento che rivela un diverso significato funzionale delle risorse creative per il benessere dell’individuo.
2017
978-88-941741-1-3
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