Amore coniugale e cattedre universitarie

Si discute della costituzionalità della disposizione che — in ambito accademico — preclude la partecipazione ai procedimenti di chiamata di coloro che abbiano «un grado di parentela o di affinità fino al quarto grado compreso» con docenti del dipartimento (o comunque con il direttore generale o con un componente del consiglio di amministrazione di ateneo). Proprio dalla limitazione del divieto ai parenti e agli affini, di contro alla mancata considerazione del coniuge, scaturiva la questione. La Corte costituzionale ha ribadito la correttezza della formulazione letterale: il divieto colpisce i parenti e gli affini, ma non riguarda il coniuge. Ma gli argomenti della motivazione non risultano persuasivi. Conviene tuttavia riflettere non tanto sulla partecipazione del coniuge ai concorsi, quando sul reclutamento e sulla selezione dei docenti nel suo complesso: è il sistema dell’abilitazione nazionale e dei concorsi locali a dover essere discusso, forse per tornare al passato, forse per cercare nuovi modelli, nell’auspicio di un generale incremento della qualità, etica ed accademica insieme, dei docenti chiamati ad operare la scelta.