Nella ricerca psicologica sulle arti marziali emergono due principali filoni. Il primo riguarda l’influenza di tale sport sui profili di personalità (Kuan & Roy, 2007) e il secondo analizza la relazione tra le arti marziali e i comportamenti aggressivi (Wargo et al, 2007; Endresen & Olweus, 2005). Alla luce dei risultati contraddittori emersi (Vertonghen & Theeboom, 2010), il presente studio ha due obiettivi: analizzare i fattori predittivi dell’aggressività nelle arti marziali considerando i costrutti motivazionali secondo l’Achievement Goal Theory e la Self-determination Theory e i comportamenti sportivi (sportspersonship) e, inoltre, testare il modello che include tale relazione (Chantal et al., 2005). Il campione è composto da 281 atleti di arti marziali (età media = 29.41 anni, DS = 9.02, M = 250, F = 31). I partecipanti hanno completato il seguente questionario formato da: la versione ridotta dell’Aggression Questionnaire (Byant & Smith, 2001); la Sport Motivation Scale (Pelletier et al., 1995); la Multidimensional Sportspersonship Orientation Scale (Vallerand et al., 1997); la versione italiana della Task and Ego Orientation Sport Questionnaire (Duda & Nicholls, 1992; Bortoli & Robazza, 2005). I dati sono stati sottoposti ad analisi causale per valutare le relazioni tra le variabili di interesse. I risultati preliminari della correlazione mostrano che l’aggressività correla positivamente con l’orientamento all’ego (r = .320, p < .000) e negativamente con la motivazione allo sport (r = -.277, p < .000), la sportspersonship (r = -.154, p < .01) e l’orientamento al compito (r = .448, p < .000). La sportspersonship correla positivamente con l’orientamento al compito (r = .528, p < .000). La Path Analysis fornisce la prova della validità del modello ipotizzato. Le convinzioni circa i comportamenti di sportspersonship, se incrementate dal livello di autodeterminazione e dirette dall’orientamento al compito e all’ego, potrebbero ridurre i comportamenti antisociali.

Fattori motivazionali e correttezza sportiva nelle arti marziali

Monacis L
Writing – Original Draft Preparation
;
2014-01-01

Abstract

Nella ricerca psicologica sulle arti marziali emergono due principali filoni. Il primo riguarda l’influenza di tale sport sui profili di personalità (Kuan & Roy, 2007) e il secondo analizza la relazione tra le arti marziali e i comportamenti aggressivi (Wargo et al, 2007; Endresen & Olweus, 2005). Alla luce dei risultati contraddittori emersi (Vertonghen & Theeboom, 2010), il presente studio ha due obiettivi: analizzare i fattori predittivi dell’aggressività nelle arti marziali considerando i costrutti motivazionali secondo l’Achievement Goal Theory e la Self-determination Theory e i comportamenti sportivi (sportspersonship) e, inoltre, testare il modello che include tale relazione (Chantal et al., 2005). Il campione è composto da 281 atleti di arti marziali (età media = 29.41 anni, DS = 9.02, M = 250, F = 31). I partecipanti hanno completato il seguente questionario formato da: la versione ridotta dell’Aggression Questionnaire (Byant & Smith, 2001); la Sport Motivation Scale (Pelletier et al., 1995); la Multidimensional Sportspersonship Orientation Scale (Vallerand et al., 1997); la versione italiana della Task and Ego Orientation Sport Questionnaire (Duda & Nicholls, 1992; Bortoli & Robazza, 2005). I dati sono stati sottoposti ad analisi causale per valutare le relazioni tra le variabili di interesse. I risultati preliminari della correlazione mostrano che l’aggressività correla positivamente con l’orientamento all’ego (r = .320, p < .000) e negativamente con la motivazione allo sport (r = -.277, p < .000), la sportspersonship (r = -.154, p < .01) e l’orientamento al compito (r = .448, p < .000). La sportspersonship correla positivamente con l’orientamento al compito (r = .528, p < .000). La Path Analysis fornisce la prova della validità del modello ipotizzato. Le convinzioni circa i comportamenti di sportspersonship, se incrementate dal livello di autodeterminazione e dirette dall’orientamento al compito e all’ego, potrebbero ridurre i comportamenti antisociali.
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