La Puglia, terra di olivi secolari e prima regione italiana per la produzione dell'olio d'oliva, negli ultimi anni è stata interessata dal disseccamento rapido degli olivi (CoDiRO), individuato nel Salento dove è stata riscontrata anche la presenza del batterio da quarantena "Xylella fastidiosa" (Xf). Nel 2013 il Governo regionale ha dichiarato azioni di emergenza per il controllo della Xf, senza prove scientifiche di patogenicità, secondo un processo pieno di ombre e contraddizioni. Il piano di lotta alla Xf, avallato dal Governo nazionale, prevedeva l'abbattimento di alberi (infetti e non), un uso massiccio di pesticidi e il divieto di ripiantare le piante "ospiti" di Xf. Queste misure, accettate e rafforzate dalla Commissione Europea, se applicate, produrrebbero effetti irreversibili sul paesaggio, l'ecosistema, l'economia locale e la salute. Tale Piano è stato fortemente contrastato da una vasta mobilitazione popolare e, il 18 dicembre 2015, sospeso dal Tribunale di Lecce. Al potenziale processo di deterritorializzazione imposto dalle istituzioni si è contrapposto un processo di territorializzazione da parte degli abitanti, associazioni e comunità locali. Al riguardo, la ricerca in corso si pone un duplice obiettivo: leggere il processo di salva-guardia del territorio attuato dalle comunità locali approfondire la riflessione sulla cosiddetta partecipazione "dal basso". Infine, ci si focalizza sull'incipiente processo di riterritorializzazione.
Abstract_Le comunità locali e il processo di salvaguardia del territorio. Il caso del Salento durante e dopo la cosiddetta "emergenza Xylella"
Margherita Ciervo
2019-01-01
Abstract
La Puglia, terra di olivi secolari e prima regione italiana per la produzione dell'olio d'oliva, negli ultimi anni è stata interessata dal disseccamento rapido degli olivi (CoDiRO), individuato nel Salento dove è stata riscontrata anche la presenza del batterio da quarantena "Xylella fastidiosa" (Xf). Nel 2013 il Governo regionale ha dichiarato azioni di emergenza per il controllo della Xf, senza prove scientifiche di patogenicità, secondo un processo pieno di ombre e contraddizioni. Il piano di lotta alla Xf, avallato dal Governo nazionale, prevedeva l'abbattimento di alberi (infetti e non), un uso massiccio di pesticidi e il divieto di ripiantare le piante "ospiti" di Xf. Queste misure, accettate e rafforzate dalla Commissione Europea, se applicate, produrrebbero effetti irreversibili sul paesaggio, l'ecosistema, l'economia locale e la salute. Tale Piano è stato fortemente contrastato da una vasta mobilitazione popolare e, il 18 dicembre 2015, sospeso dal Tribunale di Lecce. Al potenziale processo di deterritorializzazione imposto dalle istituzioni si è contrapposto un processo di territorializzazione da parte degli abitanti, associazioni e comunità locali. Al riguardo, la ricerca in corso si pone un duplice obiettivo: leggere il processo di salva-guardia del territorio attuato dalle comunità locali approfondire la riflessione sulla cosiddetta partecipazione "dal basso". Infine, ci si focalizza sull'incipiente processo di riterritorializzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.