Resist and re-exist. It’s in this word pun that the pedagogy can find a space of educational reflection about work flexibility and precarity. In an historical period in which work flexibility generates more and more forms of precarious and discontinuous work that heightened a sense of existential anxiety, education is called to contrast a deep crisis, first of identity. If the contemporary individual seem to be less imaginative and creative in designing an adult life more and more liquid, which educational proposals pedagogy may offer to overcome this impasse? The answer can be found in a coping and resilience strategies education in the personal and professional identity construction process, where to resist in a liquid society means, first of all, re-exist, in the sense of considering oneself as an always rethinkable adult, where the incompleteness can be viewed as a chance for new and most satisfying forms of identity.

Resistere e ri-esistere. È in questo gioco di parole che la pedagogia può trovare uno spazio di riflessione educativa sui temi della flessibilità e della precarietà in ambito lavorativo. In una temperie storica in cui la flessibilità lavorativa genera sempre più forme di lavoro precario e discontinuo che acuiscono un diffuso senso di inquietudine esistenziale, la formazione è chiamata in prima battuta a contrastare una crisi profonda, innanzitutto identitaria. Se al soggetto contemporaneo sembrano venir meno quelle capacità immaginative e creative funzionali alla progettazione di una vita adulta, ormai sempre più liquida, quali proposte educative la pedagogia può proporre per cercare di superare tale impasse? La risposta può essere ritrovata in un’educazione allo sviluppo delle risorse di fronteggiamento nella costruzione dell’identità personale e professionale, dove resistere agli urti di una società liquida sta a significare, innanzitutto, ri-esistere, nel senso di potersi sempre ri-pensare come adulto, laddove l’incompiutezza possa essere letta come una chance per nuove, inedite e più gratificanti forme identitarie.

Tra resistenza e ri-esistenza. Educare al lavoro liquido nella società dell'incertezza

Sergio Bellantonio
2017-01-01

Abstract

Resist and re-exist. It’s in this word pun that the pedagogy can find a space of educational reflection about work flexibility and precarity. In an historical period in which work flexibility generates more and more forms of precarious and discontinuous work that heightened a sense of existential anxiety, education is called to contrast a deep crisis, first of identity. If the contemporary individual seem to be less imaginative and creative in designing an adult life more and more liquid, which educational proposals pedagogy may offer to overcome this impasse? The answer can be found in a coping and resilience strategies education in the personal and professional identity construction process, where to resist in a liquid society means, first of all, re-exist, in the sense of considering oneself as an always rethinkable adult, where the incompleteness can be viewed as a chance for new and most satisfying forms of identity.
2017
Resistere e ri-esistere. È in questo gioco di parole che la pedagogia può trovare uno spazio di riflessione educativa sui temi della flessibilità e della precarietà in ambito lavorativo. In una temperie storica in cui la flessibilità lavorativa genera sempre più forme di lavoro precario e discontinuo che acuiscono un diffuso senso di inquietudine esistenziale, la formazione è chiamata in prima battuta a contrastare una crisi profonda, innanzitutto identitaria. Se al soggetto contemporaneo sembrano venir meno quelle capacità immaginative e creative funzionali alla progettazione di una vita adulta, ormai sempre più liquida, quali proposte educative la pedagogia può proporre per cercare di superare tale impasse? La risposta può essere ritrovata in un’educazione allo sviluppo delle risorse di fronteggiamento nella costruzione dell’identità personale e professionale, dove resistere agli urti di una società liquida sta a significare, innanzitutto, ri-esistere, nel senso di potersi sempre ri-pensare come adulto, laddove l’incompiutezza possa essere letta come una chance per nuove, inedite e più gratificanti forme identitarie.
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