Common sense gives to agonism an exclusive belonging to the sport. The reason why is directly connected with physical education, which has proposed an essential technical vision linked to the quality of the sport activities practiced by individuals. Biomedical area has proposed such a perspective too, where the difference between competitive and non-competitive sportis considered essential to indicate to individuals which and how physical activity or sport practice, because non-competitive activities do not provide for sport achievements of a certain level. From the sport pedagogy point of view, we wonder if it is still correct to speak about agonism only in those areas aimed at achieving high levels of sport performance. A cultural perspective about agonism rather suggest that it has to be understoodas a behavior where individuals needs to get esteem and social consensus, not only into sport. From this perspective, the paper propose a renewed way of thinking the agonism in sport contexts, in the light of the relationship among sport, education and values. It is through this kind of re-signification process that the agonism become a condition of educability at the base of sport for all.

Il senso comune attribuisce all’agonismo un’esclusività di appartenenza all’ambito sportivo, complici anche i tradizionali ambiti dell’educazione fisica che ne hanno proposto una visione essenzialmente tecnicistica, facendone emergere un significato per lo più legato alla qualità delle attività praticate dai soggetti. Anche in ambito biomedico la differenza tra l’agonismo e il non-agonismo viene considerata come fondamentale per indicare ai soggetti quale e quanta attività motoria o sportiva poter praticare, laddove le attività sportive non-agonistiche non prevedano proprio il raggiungimento di obiettivi sportivi di una certa levatura. Dal punto di vista della pedagogia dello sport, ci si domanda se sia ancora corretto parlare di agonismo solamente in quegli ambiti volti al conseguimento di elevati livelli di prestazione sportiva, laddove una visione culturalista dello stato agonale ci suggerisca, piuttosto, che l’agonismo è da intendere proprio nei termini di un comportamento presente in tutti quegli ambiti della vita in cui si intende ottenere stima e consenso sociale, dunque non solamente sportivi. A partire da questa prospettiva, il contributo propone un rinnovato modo di intendere l’agonismo in ambito sportivo, alla luce del rapporto che intercorre tra sport, educazione e valori. È attraverso un processo di ri-significazione di questo tipo che l’agonismo può divenire una condizione di educabilità alla base dello sport per tutti.

L'altra faccia della medaglia. L'agonismo secondo la prospettiva della pedagogia dello sport.

sergio bellantonio
2018-01-01

Abstract

Common sense gives to agonism an exclusive belonging to the sport. The reason why is directly connected with physical education, which has proposed an essential technical vision linked to the quality of the sport activities practiced by individuals. Biomedical area has proposed such a perspective too, where the difference between competitive and non-competitive sportis considered essential to indicate to individuals which and how physical activity or sport practice, because non-competitive activities do not provide for sport achievements of a certain level. From the sport pedagogy point of view, we wonder if it is still correct to speak about agonism only in those areas aimed at achieving high levels of sport performance. A cultural perspective about agonism rather suggest that it has to be understoodas a behavior where individuals needs to get esteem and social consensus, not only into sport. From this perspective, the paper propose a renewed way of thinking the agonism in sport contexts, in the light of the relationship among sport, education and values. It is through this kind of re-signification process that the agonism become a condition of educability at the base of sport for all.
2018
Il senso comune attribuisce all’agonismo un’esclusività di appartenenza all’ambito sportivo, complici anche i tradizionali ambiti dell’educazione fisica che ne hanno proposto una visione essenzialmente tecnicistica, facendone emergere un significato per lo più legato alla qualità delle attività praticate dai soggetti. Anche in ambito biomedico la differenza tra l’agonismo e il non-agonismo viene considerata come fondamentale per indicare ai soggetti quale e quanta attività motoria o sportiva poter praticare, laddove le attività sportive non-agonistiche non prevedano proprio il raggiungimento di obiettivi sportivi di una certa levatura. Dal punto di vista della pedagogia dello sport, ci si domanda se sia ancora corretto parlare di agonismo solamente in quegli ambiti volti al conseguimento di elevati livelli di prestazione sportiva, laddove una visione culturalista dello stato agonale ci suggerisca, piuttosto, che l’agonismo è da intendere proprio nei termini di un comportamento presente in tutti quegli ambiti della vita in cui si intende ottenere stima e consenso sociale, dunque non solamente sportivi. A partire da questa prospettiva, il contributo propone un rinnovato modo di intendere l’agonismo in ambito sportivo, alla luce del rapporto che intercorre tra sport, educazione e valori. È attraverso un processo di ri-significazione di questo tipo che l’agonismo può divenire una condizione di educabilità alla base dello sport per tutti.
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