L'articolo propone una riflessione su alcune dinamiche di innovazione sociale in corso di sperimentazione in alcune aree fragili del Mezzogiorno caratterizzate da una significativa presenza di immigrati. Si tratta di aree rurali dove le produzioni agricole intensive realizzano ingenti profitti a seguito di un impiego continuativo di manodopera a basso costo. Di conseguenza la presenza dei migranti non costituisce un fenomeno stagionale, ma una condizione strutturale, la cui complessità rappresenta per i governi locali un problema difficile da affrontare. Al di là dell’aspetto emergenziale-umanitario, poiché le misure sinora varate dal governo nazionale, in sinergia con molteplici attori sociali, si sono dimostrate poco adatte a conseguire risultati significativi in termini di accoglienza e inclusione socio-territoriale dei migranti, in Puglia e in Sicilia alcune iniziative - in particolare di carattere imprenditoriale - tentano di fronteggiare le condizioni di marginalità e privazione sociale impiegando risorse umane immigrate e autoctone nella produzione di beni e servizi. I casi analizzati valorizzano la dimensione locale del welfare in quanto provano a coniugare obiettivi di rigenerazione sociale, di difesa del territorio e di promozione di stili di vita multiculturali. Possono quindi essere considerati una sorta di "patti di solidarietà in aree fragili" che innescano dinamiche resilienti per fronteggiare condizioni di marginalità.

Innovazione sociale per un welfare locale multiculturale in alcune aree fragili del Sud Italia

Fiammetta Fanizza;
2018-01-01

Abstract

L'articolo propone una riflessione su alcune dinamiche di innovazione sociale in corso di sperimentazione in alcune aree fragili del Mezzogiorno caratterizzate da una significativa presenza di immigrati. Si tratta di aree rurali dove le produzioni agricole intensive realizzano ingenti profitti a seguito di un impiego continuativo di manodopera a basso costo. Di conseguenza la presenza dei migranti non costituisce un fenomeno stagionale, ma una condizione strutturale, la cui complessità rappresenta per i governi locali un problema difficile da affrontare. Al di là dell’aspetto emergenziale-umanitario, poiché le misure sinora varate dal governo nazionale, in sinergia con molteplici attori sociali, si sono dimostrate poco adatte a conseguire risultati significativi in termini di accoglienza e inclusione socio-territoriale dei migranti, in Puglia e in Sicilia alcune iniziative - in particolare di carattere imprenditoriale - tentano di fronteggiare le condizioni di marginalità e privazione sociale impiegando risorse umane immigrate e autoctone nella produzione di beni e servizi. I casi analizzati valorizzano la dimensione locale del welfare in quanto provano a coniugare obiettivi di rigenerazione sociale, di difesa del territorio e di promozione di stili di vita multiculturali. Possono quindi essere considerati una sorta di "patti di solidarietà in aree fragili" che innescano dinamiche resilienti per fronteggiare condizioni di marginalità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/374528
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