Il GLP-1 e gli inibitori del suo enzima di degradazione, il DPP-4, migliorano l’omeostasi di glucosio in pazienti con diabete mellito tipo II, stimolando la secrezione endogena di insulina. Exenatide (Exendin-4) è un analogo di GLP-1 più stabile che si lega al recettore di GLP-1 con maggiore affinità ed è più efficace nel mantenere i livelli plasmatici di insulina. Tali sostanze hanno azioni neuroprotettive sulla proliferazione e differenziazione neuronale e sul metabolismo di due proteine neuronali presenti nella linea cellulare del feocromocitoma dei ratti (PC12). Lo scopo del presente studio è verificare se la somministrazione di Incretinomimetici o inibitori della DPP-4 in pazienti anziani affetti da diabete mellito tipo II complicato da neuropatia diabetica, determini il miglioramento della neuropatia sensitiva. Materiali e metodi: sono stati esaminati 30 pazienti anziani con diabete mellito tipo II, afferenti all’ambulatorio diabetologico, nei quali era indicata l’introduzione della terapia incretinica. Il gruppo controllo è stato costituito da 30 pazienti volontari, diabetici, in terapia antidiabetica ipoglicemizzante. I pazienti inclusi nello studio sono stati seguiti per un periodo di 2 anni, in follow up successivi ogni 6 mesi, nel corso dei quali sono stati sottoposti ad una serie di indagini cliniche, per escludere altre cause internistiche di neuropatia sensitiva. La valutazione della presenza di neuropatia sensitiva è stata effettuata mediante biotesiometria degli arti inferiori (valore soglia per polineuropatia = 25 V). La terapia antidiabetica è stata regolata in maniera tale che i livelli di emoglobina glicata non siano superiori al 8 %. La soglia di percezione vibratoria (VPT) non presentava differenze significative tra i due gruppi di studio (CTRL = 27,8; INCR = 26,6; p = n.s.), a sei mesi il gruppo Incretina presentava un miglioramento rispetto al tempo 0 (CTRL = 28,3; INCR = 25,4; p = n.s.) e tale trend acquisiva significatività statistica dopo 12 mesi di trattamento (CTRL = 27,4, p = n.s. vs T0; INCR = 21,9, p < 0,01 vs T0). In entrambi i gruppi di studio è stato raggiunto il controllo glicometabolico prefissato (T0 vs T12 p < 0,05). I dati ottenuti su un campione di 30 soggetti hanno evidenziato un miglioramento della neuropatia sensitiva nei pazienti in terapia incretinica. Tali risultati confermerebbero la possibile efficacia della terapia incretinica nel trattamento della neuropatia sensitiva associata a diabete mellito tipo 2 in pazienti anziani; l’effetto neuroprotettivo è indipendente dal raggiungimento del target glicemico e sembra correlato alla diversa terapia effettuata.

Exenatide e gli inibitori di DPP-4 sono efficaci nel trattamento della neuropatia sensitiva associata a diabete mellito tipo II in pazienti anziani

A. D. Romano;G. Vendemiale;C. Capurso;F. Bellanti;G. Iannelli;G. Serviddio
2012-01-01

Abstract

Il GLP-1 e gli inibitori del suo enzima di degradazione, il DPP-4, migliorano l’omeostasi di glucosio in pazienti con diabete mellito tipo II, stimolando la secrezione endogena di insulina. Exenatide (Exendin-4) è un analogo di GLP-1 più stabile che si lega al recettore di GLP-1 con maggiore affinità ed è più efficace nel mantenere i livelli plasmatici di insulina. Tali sostanze hanno azioni neuroprotettive sulla proliferazione e differenziazione neuronale e sul metabolismo di due proteine neuronali presenti nella linea cellulare del feocromocitoma dei ratti (PC12). Lo scopo del presente studio è verificare se la somministrazione di Incretinomimetici o inibitori della DPP-4 in pazienti anziani affetti da diabete mellito tipo II complicato da neuropatia diabetica, determini il miglioramento della neuropatia sensitiva. Materiali e metodi: sono stati esaminati 30 pazienti anziani con diabete mellito tipo II, afferenti all’ambulatorio diabetologico, nei quali era indicata l’introduzione della terapia incretinica. Il gruppo controllo è stato costituito da 30 pazienti volontari, diabetici, in terapia antidiabetica ipoglicemizzante. I pazienti inclusi nello studio sono stati seguiti per un periodo di 2 anni, in follow up successivi ogni 6 mesi, nel corso dei quali sono stati sottoposti ad una serie di indagini cliniche, per escludere altre cause internistiche di neuropatia sensitiva. La valutazione della presenza di neuropatia sensitiva è stata effettuata mediante biotesiometria degli arti inferiori (valore soglia per polineuropatia = 25 V). La terapia antidiabetica è stata regolata in maniera tale che i livelli di emoglobina glicata non siano superiori al 8 %. La soglia di percezione vibratoria (VPT) non presentava differenze significative tra i due gruppi di studio (CTRL = 27,8; INCR = 26,6; p = n.s.), a sei mesi il gruppo Incretina presentava un miglioramento rispetto al tempo 0 (CTRL = 28,3; INCR = 25,4; p = n.s.) e tale trend acquisiva significatività statistica dopo 12 mesi di trattamento (CTRL = 27,4, p = n.s. vs T0; INCR = 21,9, p < 0,01 vs T0). In entrambi i gruppi di studio è stato raggiunto il controllo glicometabolico prefissato (T0 vs T12 p < 0,05). I dati ottenuti su un campione di 30 soggetti hanno evidenziato un miglioramento della neuropatia sensitiva nei pazienti in terapia incretinica. Tali risultati confermerebbero la possibile efficacia della terapia incretinica nel trattamento della neuropatia sensitiva associata a diabete mellito tipo 2 in pazienti anziani; l’effetto neuroprotettivo è indipendente dal raggiungimento del target glicemico e sembra correlato alla diversa terapia effettuata.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/371595
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact