Introduzione. Il gene dell’Interleuchina 6 (IL-6) nell’uomo è localizzato sul braccio corto del cromosoma 7 (7p21). La presenza di una sequenza di AT altamente ripetute in corrispondenza della 3’ “flanking region” del gene dell’IL-6 dà luogo al polimorfismo delle “variable number of tandem repeats” (VNTR). Diversi studi condotti su popolazioni della Germania e del Nord e Sud Italia per verificare la presenza di un’associazione fra il polimorfismo VNTR e il polimorfismo -174 G/C dell’IL-6 e il rischio di insorgenza di malattia di Alzheimer (Alzheimer’s Disease, AD), hanno prodotto risultati contrastanti, che vanno dalla completa mancanza di associazione dei suddetti polimorfismi e il rischio di insorgenza di AD, all’associazione dell’allele IL-6*G o IL-6*C con un aumentato rischio, ovvero all’associazione dell’allele C del VNTR con una riduzione del rischio di insorgenza di AD. Scopo dello studio. Scopo dello studio è stato valutare la presenza di un’associazione fra il polimorfismo -174 G/C del promotore e fra i polimorfismi della regione VNTR dell’IL-6 e il rischio di insorgenza di AD, in una popolazione pugliese. È stata inoltre eseguita l’analisi dell’aplotipo sui suddetti polimorfismi; è stata infine valutata la possibile interazione con gli alleli dell’Apolipoproteina E (APOE). Materiali e metodi. Sono stati studiati 447 soggetti pugliesi, di cui 149 affetti da AD (54 maschi e 95 femmine, età media all’esordio 70,2 ± 9,9 anni). Il gruppo di controllo di 298 soggetti (129 maschi e 169 femmine, età media 68,9 ± 17,1 anni) era costituito da volontari sani afferiti presso il Centro di Bari fra giugno 2000 e marzo 2006. A tutti i soggetti sono stati prelevati 2 cc circa di sangue da cui è stato estratto il DNA per l’analisi del genotipo dell’APOE e dei genotipi della regione VNTR e del promotore dell’IL-6. L’analisi del polimorfismo del promotore e dell’APOE è stata eseguita mediante Real-Time PCR – Fluorescence Resonance Energy Transfer (FRET) system – su Light Cycler (Roche, Mannheim Germany) e successiva analisi delle curve di Melting. L’analisi del polimorfismo della regione VNTR è stata invece eseguita mediante PCR e successiva elettroforesi su gel di agarosio 3%. È stata eseguita un’analisi mediante test del ±2 per valutare la presenza di eventuali differenze fra le frequenze alleliche del polimorfismo -174 G/C e della regione VNTR nei dementi rispetto ai controlli. È stato calcolato l’odds ratio all’intervallo di confidenza (IC) del 95% per valutare un’eventuale associazione, fra i pazienti con AD, con l’allele C (640 bp) o B (680 bp) del VNTR, e con l’allele G o C del promotore dell’IL-6, e gli alleli dell’ApoE. È stato inoltre eseguita un’analisi mediante il likelihood ratio test (Lrtest) per valutare la presenza eventuale di linkage disequilibrium (LD) fra i polimorfismi della regione VNTR e del promotore dell’IL-6. Per l’analisi dei dati sono stati usati i pacchetti dei software statistici SPSS versione 11.5 e STATA SE versione 8.0. Risultati. Non sono state rilevate differenze statisticamente significative fra pazienti e controlli sia per la distribuzione del genotipo -174 G/C (IL-6*C/*C Vs IL-6*C/*G e IL-6*G/*G: Pearson ±2 = 0,024, df = 1, p = 1; IL-6*G/*C Vs IL-6*G/*G e IL-6*C/*C: Pearson ±2 = 0,57, df = 1, p = 0,471; IL-6*G/*G Vs IL-6*C/*C e IL-6*C/*G: Pearson ±2 = 0,46, df = 1, p = 0,544), che per la distribuzione allelica dell’allele IL-6*C, o viceversa dell’allele IL-6*G (Pearson ±2: 0,62 df = 1, p = 0,62), né sono state rilevate differenze statisticamente significative fra pazienti e controlli per la distribuzione allelica della regione VNTR (Pearson ±2 = 1,7; df = 3; Bonferroni p-value = 0,64). Il calcolo del Lrtest non ha messo in evidenza la presenza di LD fra I polimorfismi della regione VNTR e del promotore dell’IL-6. È stata invece osservata un’interessante interazione fra gli alleli dell’IL-6 VNTR e del promotore e gli alleli dell’APOE. In particolare, è stato osservato un incremento del rischio di AD dall’interazione dell’allele B del VNTR con l’allele ◊4 (O.R. 3,46; p < 0,001) oltre che dall’interazione dell’allele C del promotore con l’allele ◊4 (O.R. 3,75; p < 0,001). Conclusione. Il nostro studio ha ulteriormente confermato l’assenza di differenze statisticamente significative nella distribuzione genotipica e allelica dei polimorfismi della regione VNTR e -174 G/C del promotore dell’IL-6, oltre all’assenza di LD fra i suddetti polimorfismi, fra dementi e controlli. In antitesi con studi precedenti, è stata invece messa in evidenza un’interessante interazione allelica fra l’APOE e la regione VNTR e -174 del promotore dell’IL-6. Il risultato del nostro studio va comunque interpretato con cautela, data l’eterogeneità dei risultati emersi dai diversi studi, da imputare sia alla numerosità esigua dei campioni di popolazione esaminati, oltre che alla variabilità riscontrata nella distribuzione geografica ed etnica delle frequenze genotipiche e alleliche dei polimorfismi VNTR e -174 G/C, che si traduce in differenti patterns di associazione fra il genotipo e la presenza di malattia, come già dimostrato per altri polimorfismi genici (APOE, ACE1, LRP1).

Polimorfismi della regione VNTR e -174G/C del promotore del gene dell'Interleuchina 6 nella Malattia di Alzheimer: interazione degli alleli della regione VNTR con l'ApoE in una popolazione pugliese.

C. Capurso;V. Solfrizzi;G. Vendemiale;M. Denitto;
2008-01-01

Abstract

Introduzione. Il gene dell’Interleuchina 6 (IL-6) nell’uomo è localizzato sul braccio corto del cromosoma 7 (7p21). La presenza di una sequenza di AT altamente ripetute in corrispondenza della 3’ “flanking region” del gene dell’IL-6 dà luogo al polimorfismo delle “variable number of tandem repeats” (VNTR). Diversi studi condotti su popolazioni della Germania e del Nord e Sud Italia per verificare la presenza di un’associazione fra il polimorfismo VNTR e il polimorfismo -174 G/C dell’IL-6 e il rischio di insorgenza di malattia di Alzheimer (Alzheimer’s Disease, AD), hanno prodotto risultati contrastanti, che vanno dalla completa mancanza di associazione dei suddetti polimorfismi e il rischio di insorgenza di AD, all’associazione dell’allele IL-6*G o IL-6*C con un aumentato rischio, ovvero all’associazione dell’allele C del VNTR con una riduzione del rischio di insorgenza di AD. Scopo dello studio. Scopo dello studio è stato valutare la presenza di un’associazione fra il polimorfismo -174 G/C del promotore e fra i polimorfismi della regione VNTR dell’IL-6 e il rischio di insorgenza di AD, in una popolazione pugliese. È stata inoltre eseguita l’analisi dell’aplotipo sui suddetti polimorfismi; è stata infine valutata la possibile interazione con gli alleli dell’Apolipoproteina E (APOE). Materiali e metodi. Sono stati studiati 447 soggetti pugliesi, di cui 149 affetti da AD (54 maschi e 95 femmine, età media all’esordio 70,2 ± 9,9 anni). Il gruppo di controllo di 298 soggetti (129 maschi e 169 femmine, età media 68,9 ± 17,1 anni) era costituito da volontari sani afferiti presso il Centro di Bari fra giugno 2000 e marzo 2006. A tutti i soggetti sono stati prelevati 2 cc circa di sangue da cui è stato estratto il DNA per l’analisi del genotipo dell’APOE e dei genotipi della regione VNTR e del promotore dell’IL-6. L’analisi del polimorfismo del promotore e dell’APOE è stata eseguita mediante Real-Time PCR – Fluorescence Resonance Energy Transfer (FRET) system – su Light Cycler (Roche, Mannheim Germany) e successiva analisi delle curve di Melting. L’analisi del polimorfismo della regione VNTR è stata invece eseguita mediante PCR e successiva elettroforesi su gel di agarosio 3%. È stata eseguita un’analisi mediante test del ±2 per valutare la presenza di eventuali differenze fra le frequenze alleliche del polimorfismo -174 G/C e della regione VNTR nei dementi rispetto ai controlli. È stato calcolato l’odds ratio all’intervallo di confidenza (IC) del 95% per valutare un’eventuale associazione, fra i pazienti con AD, con l’allele C (640 bp) o B (680 bp) del VNTR, e con l’allele G o C del promotore dell’IL-6, e gli alleli dell’ApoE. È stato inoltre eseguita un’analisi mediante il likelihood ratio test (Lrtest) per valutare la presenza eventuale di linkage disequilibrium (LD) fra i polimorfismi della regione VNTR e del promotore dell’IL-6. Per l’analisi dei dati sono stati usati i pacchetti dei software statistici SPSS versione 11.5 e STATA SE versione 8.0. Risultati. Non sono state rilevate differenze statisticamente significative fra pazienti e controlli sia per la distribuzione del genotipo -174 G/C (IL-6*C/*C Vs IL-6*C/*G e IL-6*G/*G: Pearson ±2 = 0,024, df = 1, p = 1; IL-6*G/*C Vs IL-6*G/*G e IL-6*C/*C: Pearson ±2 = 0,57, df = 1, p = 0,471; IL-6*G/*G Vs IL-6*C/*C e IL-6*C/*G: Pearson ±2 = 0,46, df = 1, p = 0,544), che per la distribuzione allelica dell’allele IL-6*C, o viceversa dell’allele IL-6*G (Pearson ±2: 0,62 df = 1, p = 0,62), né sono state rilevate differenze statisticamente significative fra pazienti e controlli per la distribuzione allelica della regione VNTR (Pearson ±2 = 1,7; df = 3; Bonferroni p-value = 0,64). Il calcolo del Lrtest non ha messo in evidenza la presenza di LD fra I polimorfismi della regione VNTR e del promotore dell’IL-6. È stata invece osservata un’interessante interazione fra gli alleli dell’IL-6 VNTR e del promotore e gli alleli dell’APOE. In particolare, è stato osservato un incremento del rischio di AD dall’interazione dell’allele B del VNTR con l’allele ◊4 (O.R. 3,46; p < 0,001) oltre che dall’interazione dell’allele C del promotore con l’allele ◊4 (O.R. 3,75; p < 0,001). Conclusione. Il nostro studio ha ulteriormente confermato l’assenza di differenze statisticamente significative nella distribuzione genotipica e allelica dei polimorfismi della regione VNTR e -174 G/C del promotore dell’IL-6, oltre all’assenza di LD fra i suddetti polimorfismi, fra dementi e controlli. In antitesi con studi precedenti, è stata invece messa in evidenza un’interessante interazione allelica fra l’APOE e la regione VNTR e -174 del promotore dell’IL-6. Il risultato del nostro studio va comunque interpretato con cautela, data l’eterogeneità dei risultati emersi dai diversi studi, da imputare sia alla numerosità esigua dei campioni di popolazione esaminati, oltre che alla variabilità riscontrata nella distribuzione geografica ed etnica delle frequenze genotipiche e alleliche dei polimorfismi VNTR e -174 G/C, che si traduce in differenti patterns di associazione fra il genotipo e la presenza di malattia, come già dimostrato per altri polimorfismi genici (APOE, ACE1, LRP1).
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