Il carcinoma a cellule squamose è il più frequente tumore maligno del cavo orale (1, 2) ed è la sesta causa di mortalità legata a tumore nel mondo. Esso è caratterizzato da un basso tasso di sopravvivenza, dovuto principalmente alla diagnosi tardiva ed all’elevata frequenza di recidive e/o metastasi. Nel mio studio si è pertanto cercato di individuare dei marcatori a livello salivare che potessero facilitare la diagnosi precoce, utilizzando la metodica SELDI, e verificare le già note potenzialità della Survivina come marcatore biologico, al fine di rendere quindi possibile, in futuro, l’impiego della saliva come mezzo diagnostico, sia sfruttando i vantaggi che la caratterizzano, quali semplicità e rapidità di raccolta, assenza di rischi per l’operatore e minimo disagio per il paziente al momento del prelievo ,sia cercando di risolvere le problematiche legate al suo utilizzo in ambito clinico e non solo laboratoristico. Essendo riusciti nell’intento di evidenziare un nuovo marcatore, auspichiamo che nei prossimi anni si possano continuare le ricerche in modo tale da poterne evidenziare altri e standardizzarne le variazioni in condizioni patologiche.
Ricerca di marcatori molecolari del carcinoma del cavo orale nei fluidi biologici, quali sangue e saliva, a fini di diagnosi precoce e prognosi / Giannatempo, Giovanni. - (2016). [10.14274/giannatempo-giovanni_phd2016]
Ricerca di marcatori molecolari del carcinoma del cavo orale nei fluidi biologici, quali sangue e saliva, a fini di diagnosi precoce e prognosi
GIANNATEMPO, GIOVANNI
2016-01-01
Abstract
Il carcinoma a cellule squamose è il più frequente tumore maligno del cavo orale (1, 2) ed è la sesta causa di mortalità legata a tumore nel mondo. Esso è caratterizzato da un basso tasso di sopravvivenza, dovuto principalmente alla diagnosi tardiva ed all’elevata frequenza di recidive e/o metastasi. Nel mio studio si è pertanto cercato di individuare dei marcatori a livello salivare che potessero facilitare la diagnosi precoce, utilizzando la metodica SELDI, e verificare le già note potenzialità della Survivina come marcatore biologico, al fine di rendere quindi possibile, in futuro, l’impiego della saliva come mezzo diagnostico, sia sfruttando i vantaggi che la caratterizzano, quali semplicità e rapidità di raccolta, assenza di rischi per l’operatore e minimo disagio per il paziente al momento del prelievo ,sia cercando di risolvere le problematiche legate al suo utilizzo in ambito clinico e non solo laboratoristico. Essendo riusciti nell’intento di evidenziare un nuovo marcatore, auspichiamo che nei prossimi anni si possano continuare le ricerche in modo tale da poterne evidenziare altri e standardizzarne le variazioni in condizioni patologiche.File | Dimensione | Formato | |
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