Abstract: In his poetry on exile, Ovid frequently recalls the theme of dying in a foreign land, as a projection and symbol of rootlessness and alienation. Dying in exile foretells the deprivation of the proper funeral and, moreover, of the burial in his homeland as a additional punishment. The painful meditations of the exiled poet about the lack of burial are not owed to sentimental feelings and individual reasons but, on the contrary, reflect a belief deeply root- ed in the Greek world. The same conception appears well widespread in the cultural and an- thropological imaginary of the Roman society.

Nella poesia ovidiana dell’esilio è ricorrente il motivo della morte in terra stra- niera, proiezione e simbolo di una condizione di sradicamento ed estraneità. La morte in esilio prevede come pena aggiuntiva la privazione di un adeguato rito funebre e della sepoltura in patria. Le dolorose meditazioni del poeta esule sulla privazione di sepoltura non nascono da ragioni sentimentali e individuali ma riflettono una credenza che affonda le sue radici nel mon- do greco e appare ampiamente diffusa nell’immaginario culturale e antropologico romano.

Ovidio e la morte in esilio: modi e forme di una sceneggiatura funebre

BRESCIA, GRAZIANA
2016-01-01

Abstract

Abstract: In his poetry on exile, Ovid frequently recalls the theme of dying in a foreign land, as a projection and symbol of rootlessness and alienation. Dying in exile foretells the deprivation of the proper funeral and, moreover, of the burial in his homeland as a additional punishment. The painful meditations of the exiled poet about the lack of burial are not owed to sentimental feelings and individual reasons but, on the contrary, reflect a belief deeply root- ed in the Greek world. The same conception appears well widespread in the cultural and an- thropological imaginary of the Roman society.
2016
Nella poesia ovidiana dell’esilio è ricorrente il motivo della morte in terra stra- niera, proiezione e simbolo di una condizione di sradicamento ed estraneità. La morte in esilio prevede come pena aggiuntiva la privazione di un adeguato rito funebre e della sepoltura in patria. Le dolorose meditazioni del poeta esule sulla privazione di sepoltura non nascono da ragioni sentimentali e individuali ma riflettono una credenza che affonda le sue radici nel mon- do greco e appare ampiamente diffusa nell’immaginario culturale e antropologico romano.
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