La riflessione intorno alle forme ed alle metaforme della saggistica pedagogica si innesta all’interno delle riflessioni inerenti l’epistemologia della scienza contemporanea. La questione è insieme attuale e antica: interrogarsi intorno ai metodi ed ai linguaggi della scienza è interrogativo che nasce con la scienza stessa e con la necessità di demarcare episteme e doxa e che, pertanto, riporta ai temi della relazione tra quantità e qualità, oggettività e soggettività, universale e particolare. Il saggio ha inteso ritagliare una prospettiva circoscritta tra le molteplici indicate dalla call, soffermandosi sui modi dei linguaggi nella saggistica pedagogica e interrogandosi a proposito delle possibili congiunzioni tra scientifico e poetico nella letteratura accademica, provando a sperimentare una possibile coniugazione tra forme esatte e forme erranti della comunicazione scientifica. Lo sfondo della riflessione è nella visione sistemica che connette Bateson a Morin, Calvino alle teorie della complessità, la poesia all’irriducibile incertezza ed ai limiti della conoscenza, così come emergenti dalle indicazioni della fisica contemporanea, riportando la scelta del linguaggio estetico nella produzione saggistica alla scelta della postura epistemologica che ogni ricercatore, in pedagogia così come in ogni disciplina accademica, sceglie come forma e metaforma della sua ricerca: interrogarsi non solo sui contenuti ma anche sulle proprie cornici.

Scritture_posture. Ricerche scientifiche ed estetiche in pedagogia

SCARDICCHIO, ANTONIA CHIARA
2017-01-01

Abstract

La riflessione intorno alle forme ed alle metaforme della saggistica pedagogica si innesta all’interno delle riflessioni inerenti l’epistemologia della scienza contemporanea. La questione è insieme attuale e antica: interrogarsi intorno ai metodi ed ai linguaggi della scienza è interrogativo che nasce con la scienza stessa e con la necessità di demarcare episteme e doxa e che, pertanto, riporta ai temi della relazione tra quantità e qualità, oggettività e soggettività, universale e particolare. Il saggio ha inteso ritagliare una prospettiva circoscritta tra le molteplici indicate dalla call, soffermandosi sui modi dei linguaggi nella saggistica pedagogica e interrogandosi a proposito delle possibili congiunzioni tra scientifico e poetico nella letteratura accademica, provando a sperimentare una possibile coniugazione tra forme esatte e forme erranti della comunicazione scientifica. Lo sfondo della riflessione è nella visione sistemica che connette Bateson a Morin, Calvino alle teorie della complessità, la poesia all’irriducibile incertezza ed ai limiti della conoscenza, così come emergenti dalle indicazioni della fisica contemporanea, riportando la scelta del linguaggio estetico nella produzione saggistica alla scelta della postura epistemologica che ogni ricercatore, in pedagogia così come in ogni disciplina accademica, sceglie come forma e metaforma della sua ricerca: interrogarsi non solo sui contenuti ma anche sulle proprie cornici.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/353556
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