L’articolo affronta il tema dell’accessibilità delle prestazioni sanitarie da effettuarsi in uno Stato estero, inoltrandosi in una disciplina piuttosto intricata, attese le complesse procedure amministrative per i trasferimenti e per i rimborsi delle spese sostenute e la non immediata individuazione dei soggetti e delle figure coinvolte. Il contributo esamina tanto il quadro normativo nazionale, confuso e piuttosto obsoleto, quanto quello normativo e giurisprudenziale comunitario, sollevando una serie complessa di problemi attinenti: al livello di tutela del diritto costituzionale alla salute dei cittadini; all’equità, all’uniformità e alla qualità e quantità delle prestazioni sanitarie erogate sul territorio nazionale; alla gestione di risorse economiche impegnate per garantire assistenza all’estero piuttosto che per migliorare la qualità del Servizio Sanitario Nazionale; all’esigenza di fornire flussi normativi adeguati per assicurare un corretto accordo fra cittadini, servizi ed istituzioni; al principio di stampo comunitario della libera circolazione delle persone e dei servizi tra gli Stati Membri. Il panorama descritto induce poi a una importante riflessione critica in termini di riparto di giurisdizione sulle forme di tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche vantate dall’utente, in quanto esse non appaiono effettive ed esaurienti, in considerazione della natura di diritto fondamentale spettante al diritto alla salute (degradabile, finanziariamente condizionato, resistente o perfetto).

Le situazioni giuridiche soggettive dell'utente per le prestazioni sanitarie all'estero

URBANO, GRAZIANA
2009-01-01

Abstract

L’articolo affronta il tema dell’accessibilità delle prestazioni sanitarie da effettuarsi in uno Stato estero, inoltrandosi in una disciplina piuttosto intricata, attese le complesse procedure amministrative per i trasferimenti e per i rimborsi delle spese sostenute e la non immediata individuazione dei soggetti e delle figure coinvolte. Il contributo esamina tanto il quadro normativo nazionale, confuso e piuttosto obsoleto, quanto quello normativo e giurisprudenziale comunitario, sollevando una serie complessa di problemi attinenti: al livello di tutela del diritto costituzionale alla salute dei cittadini; all’equità, all’uniformità e alla qualità e quantità delle prestazioni sanitarie erogate sul territorio nazionale; alla gestione di risorse economiche impegnate per garantire assistenza all’estero piuttosto che per migliorare la qualità del Servizio Sanitario Nazionale; all’esigenza di fornire flussi normativi adeguati per assicurare un corretto accordo fra cittadini, servizi ed istituzioni; al principio di stampo comunitario della libera circolazione delle persone e dei servizi tra gli Stati Membri. Il panorama descritto induce poi a una importante riflessione critica in termini di riparto di giurisdizione sulle forme di tutela giurisdizionale delle situazioni giuridiche vantate dall’utente, in quanto esse non appaiono effettive ed esaurienti, in considerazione della natura di diritto fondamentale spettante al diritto alla salute (degradabile, finanziariamente condizionato, resistente o perfetto).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/346122
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