This paper aims to highlight how the topiperic of the narrative is essential in the training as a research and didactic tool. Above all, it is important to uncover implicit and often unconscious factors that can interfere or, alternatively, serve as an important resource to create a development project of the individual. These factors contribute to the accumulation of connections, roots and relations which a person establishes to their surrounding reality (both physical and social) throughout their life course. They also help define the basic elements of social and group processes. Some of the most reliable studies in pedagogy, sociology, psychology, anthropology, etc. have demonstrated, moreover, that there is a clear connection between these implicit factors and the construction of personal identity and how narrative, in the different times and places of life, can become a valuable tool for historical reconstruction and training. Whenever the occasional individual narrative exercise becomes a training and research method, it turns into "narrative work" and assumes a transformative and metabletical purpose. Among the different methodologies, the paper presents the main references of the self-study method that for its structure lends itself to be used in different training contexts.

Il contributo intende evidenziare come il tema della narrazione sia fondamentale nella formazione come strumento di ricerca e didattico soprattutto per portare alla luce quegli impliciti che, spesso inconsapevoli, possono rivelarsi elemento di disturbo o al contrario risorsa per la costruzione di un progetto di sviluppo del soggetto. Si tratta di quegli impliciti che contribuiscono alla sedimentazione di quei nessi, quei radicamenti, quelle relazioni che il soggetto instaura nel corso della propria vita con la realtà (fisica e sociale) circostante contribuendo a definire gli elementi portanti dei processi sociali e della sua vita nella collettività. Gli studi più accreditati in ambito pedagogico, sociologico, psicologico, antropologico, ecc. ci dimostrano del resto come esista un nesso evidente tra quegli impliciti e la costruzione dell’identità del soggetto e come la narrazione, nei molteplici tempi e luoghi della vita, possa configurarsi quale valido strumento di ricostruzione storica e di formazione dello stesso. In tal senso, quando l’esercizio narrativo occasionale del singolo diventa metodo di formazione e ricerca esso diviene “lavoro narrativo” e dunque assume una intenzionalità trasformativa e metabletica importante. Tra le differenti metodologie, il presente contributo presenta i riferimenti principali del metodo del self-study che per sua struttura si presta ad essere utilizzato in contesti formativi differenti.

"Dalla parte delle radici”. Per una metodologia dell’implicito

DATO, DANIELA
2016-01-01

Abstract

This paper aims to highlight how the topiperic of the narrative is essential in the training as a research and didactic tool. Above all, it is important to uncover implicit and often unconscious factors that can interfere or, alternatively, serve as an important resource to create a development project of the individual. These factors contribute to the accumulation of connections, roots and relations which a person establishes to their surrounding reality (both physical and social) throughout their life course. They also help define the basic elements of social and group processes. Some of the most reliable studies in pedagogy, sociology, psychology, anthropology, etc. have demonstrated, moreover, that there is a clear connection between these implicit factors and the construction of personal identity and how narrative, in the different times and places of life, can become a valuable tool for historical reconstruction and training. Whenever the occasional individual narrative exercise becomes a training and research method, it turns into "narrative work" and assumes a transformative and metabletical purpose. Among the different methodologies, the paper presents the main references of the self-study method that for its structure lends itself to be used in different training contexts.
2016
Il contributo intende evidenziare come il tema della narrazione sia fondamentale nella formazione come strumento di ricerca e didattico soprattutto per portare alla luce quegli impliciti che, spesso inconsapevoli, possono rivelarsi elemento di disturbo o al contrario risorsa per la costruzione di un progetto di sviluppo del soggetto. Si tratta di quegli impliciti che contribuiscono alla sedimentazione di quei nessi, quei radicamenti, quelle relazioni che il soggetto instaura nel corso della propria vita con la realtà (fisica e sociale) circostante contribuendo a definire gli elementi portanti dei processi sociali e della sua vita nella collettività. Gli studi più accreditati in ambito pedagogico, sociologico, psicologico, antropologico, ecc. ci dimostrano del resto come esista un nesso evidente tra quegli impliciti e la costruzione dell’identità del soggetto e come la narrazione, nei molteplici tempi e luoghi della vita, possa configurarsi quale valido strumento di ricostruzione storica e di formazione dello stesso. In tal senso, quando l’esercizio narrativo occasionale del singolo diventa metodo di formazione e ricerca esso diviene “lavoro narrativo” e dunque assume una intenzionalità trasformativa e metabletica importante. Tra le differenti metodologie, il presente contributo presenta i riferimenti principali del metodo del self-study che per sua struttura si presta ad essere utilizzato in contesti formativi differenti.
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