ABSTRACT INTRODUZIONE: L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) rappresenta la principale causa di malattia cronica del fegato, che può evolvere in cirrosi e carcinoma epatocellulare (HCC). L’infezione cronica da HCV è inoltre caratterizzata dall’insorgenza di diverse manifestazioni extraepatiche, la più comune delle quali è la crioglobulinemia mista (MC). Si tratta di una vasculite mediata da immunocomplessi che coinvolge vasi sanguigni di piccolo calibro, caratterizzata da una proliferazione B-cellulare con possibile evoluzione in linfoma non-Hodgkin a cellule B. Il caratteristico tropismo dell’HCV per il tessuto linfoide è stato ampiamente dimostrato. La persistenza dell’HCV può rappresentare uno stimolo continuo per il sistema immunitario dell’ospite. Questo potrebbe sostenere proliferazioni oligo/monoclonali B-cellulari con l’espansione di un singolo clone dominante da cui deriva, ad esempio, la sintesi di IgM monoclonali con attività di fattore reumatoide nella crioglobulinemia mista. D’altro canto, la proliferazione linfocitaria può essere promossa in maniera diretta dall’infezione e dalla replicazione dell’HCV all’interno delle cellule B. Su queste basi, l’approccio terapeutico della MC HCV-associata è attualmente basato sulla terapia antivirale, in presenza o assenza di deplezione B-cellulare con rituximab. Tra i fattori dell’ospite che influenzano la risposta virologica ai regimi terapeutici antivirali basati sull’uso di interferone-α peghilato e ribavirina, i polimorfismi del gene dell’IL28B sono stati identificati mediante studi di associazione genomewide come fattori predittivi attendibili dell’esito della terapia antivirale. Lo scopo dello studio consiste nella valutazione della possibile associazione tra i polimorfismi del singolo nucleotide (SNPs) rs12979860/ rs8099917 a livello del gene IL28B e la risposta terapeutica in pazienti con MC HCV-correlata. È stata anche considerata la possibile associazione dei polimorfismi con le manifestazioni cliniche specifiche della MC nonché il loro possibile ruolo nella valutazione della risposta completa (intesa come virologica, molecolare ed immunologica) alla terapia. METODI: Sono stati reclutati 159 pazienti infetti da HCV con MC e 172 pazienti infetti da HCV senza MC, trattati con terapia antivirale basata su interferone-α peghilato e ribavirina. È stata effettuata la genotipizzazione degli SNPs rs12979860/ rs8099917 in tutti i pazienti. In 106 (66.6%) pazienti affetti da crioglobulinemia mista è stato determinato il profilo clonale delle cellule B circolanti. RISULTATI: Il genotipo T/T IL28B rs12979860 è risultato più frequente nei pazienti con MC piuttosto che nei pazienti senza MC (17% vs 8.1%, p=0.02). Il genotipo C/C è risultato associato con un maggior tasso di risposte complete alla terapia (52.6% vs 39.2%, p=0.13). È stata inoltre riscontrata una maggior frequenza di espansioni clonali B-cellulari in circolo (84.2% vs 55.9%, p=0.005), coinvolgimento renale (21% vs 2.9%, p=0.003) e linfomi non-Hodgkin a cellule B (17.5% vs 6.8%, p=0.048). L’analisi del polimorfismo rs8099917 ha fornito risultati sostanzialmente sovrapponibili. CONCLUSIONI: Nei pazienti HCV-positivi affetti da MC, il genotipo C/C rs12979860 del gene IL28B è caratterizzato biologicamente da una maggior frequenza di restrizione clonale nella risposta B-cellulare e clinicamente da un maggior rischio di nefropatia crioglobulinemica e neoplasie B-cellulari; è, inoltre, un fattore predittivo indipendente di risposta virologica sostenuta alla terapia antivirale. Nei pazienti con vasculite crioglobulinemica si è riscontrato una maggior prevalenza della variante T/T rs12979860 del gene IL28B. ABSTRACT INTRODUCTION: Hepatitis C virus (HCV) infection represents the leading cause of chronic liver damage evolving into cirrhosis and hepatocellular carcinoma (HCC). HCV chronic infection is also characterized by the emergence of several extrahepatic manifestations, the most common of which is represented by mixed cryoglobulinemia (MC). It is an immune complex-mediated vasculitis involving small vessels, characterized by an underlying B cell proliferation with potential evolution into B-cell non- Hodgkin lymphoma. The peculiar tropism of HCV for the lymphoid tissue has been clearly demonstrated. HCV persistence could represent a continuous stimulus to host immune system. It should lead to B cells oligo/monoclonal expansions with the emergence of a single dominant clone whose expression may be represented by monoclonal IgM RF production in MC. On the other hand, lymphocyte proliferation may be promoted by HCV direct infection and replication into B cells. On these bases the therapeutic approach of HCV-associated MC is currently based on antiviral therapy with or without B-cell depletion with rituximab. Among host factors influencing virological response to pegylated interferon- ibavirin-based antiviral therapeutic regimens, IL28B gene polymorphisms have been identified by genome wide association studies, as highly reliable predictors of the outcome after antiviral therapy. Aim of the study was to assess the possible association between IL28B single nucleotide polymorphism (SNPs) rs12979860/ rs8099917 and therapeutic response in patients with HCV-related MC. We also searched for their association with peculiar clinical manifestations of MC and the potential influence on the complete response (virological, molecular, and immunological) to the therapy. METHODS: Study cohort included 159 and 172 HCV infected patients with or without MC treated with pegylated interferon- -based antiviral therapy. We performed SNP rs12979860/ rs8099917 genotyping in all patients. In 106 (66.6%) patients with MC, the profile of circulating B cell clonalities was determined. RESULTS: The T/T IL-28B rs12979860 was more common in patients with MC than in those without (17% vs 8.1%, p = 0.02). C/C genotype was associated with a higher rate of complete response (52.6% vs 39.2%, p = 0.13). A higher frequency of expanded B cell clonalities in the circulation (84.2% vs 55.9%; p = 0.005), kidney involvement (21% vs 2.9%; p = 0.003), and B cell non-Hodgkin lymphoma (17.5% vs 6.8%; p = 0.048) were also observed. No additional results derived from the analysis of IL28B rs8099917 polymorphisms. CONCLUSIONS: In HCV-positive patients with MC, the IL-28B rs12979860 C/C genotype is distinguished biologically by a higher frequency of restriction of B cell response and clinically by a higher risk of cryoglobulinemic nephropathy and B cell malignancies, while acting as an independent predictor of a sustained virological response to antiviral therapy. In addition, we found that IL-28B rs12979860 T/T variant was more prevalent in patients with CV than in those without.

Pathophysiology of HCV-Related cryoglobulinemic vasculitis: molecular, immunological and clinical analysis / Conteduca, Vincenza. - (2015 Jul 06). [10.14274/UNIFG/FAIR/338382]

Pathophysiology of HCV-Related cryoglobulinemic vasculitis: molecular, immunological and clinical analysis

CONTEDUCA, VINCENZA
2015-07-06

Abstract

ABSTRACT INTRODUZIONE: L’infezione da virus dell’epatite C (HCV) rappresenta la principale causa di malattia cronica del fegato, che può evolvere in cirrosi e carcinoma epatocellulare (HCC). L’infezione cronica da HCV è inoltre caratterizzata dall’insorgenza di diverse manifestazioni extraepatiche, la più comune delle quali è la crioglobulinemia mista (MC). Si tratta di una vasculite mediata da immunocomplessi che coinvolge vasi sanguigni di piccolo calibro, caratterizzata da una proliferazione B-cellulare con possibile evoluzione in linfoma non-Hodgkin a cellule B. Il caratteristico tropismo dell’HCV per il tessuto linfoide è stato ampiamente dimostrato. La persistenza dell’HCV può rappresentare uno stimolo continuo per il sistema immunitario dell’ospite. Questo potrebbe sostenere proliferazioni oligo/monoclonali B-cellulari con l’espansione di un singolo clone dominante da cui deriva, ad esempio, la sintesi di IgM monoclonali con attività di fattore reumatoide nella crioglobulinemia mista. D’altro canto, la proliferazione linfocitaria può essere promossa in maniera diretta dall’infezione e dalla replicazione dell’HCV all’interno delle cellule B. Su queste basi, l’approccio terapeutico della MC HCV-associata è attualmente basato sulla terapia antivirale, in presenza o assenza di deplezione B-cellulare con rituximab. Tra i fattori dell’ospite che influenzano la risposta virologica ai regimi terapeutici antivirali basati sull’uso di interferone-α peghilato e ribavirina, i polimorfismi del gene dell’IL28B sono stati identificati mediante studi di associazione genomewide come fattori predittivi attendibili dell’esito della terapia antivirale. Lo scopo dello studio consiste nella valutazione della possibile associazione tra i polimorfismi del singolo nucleotide (SNPs) rs12979860/ rs8099917 a livello del gene IL28B e la risposta terapeutica in pazienti con MC HCV-correlata. È stata anche considerata la possibile associazione dei polimorfismi con le manifestazioni cliniche specifiche della MC nonché il loro possibile ruolo nella valutazione della risposta completa (intesa come virologica, molecolare ed immunologica) alla terapia. METODI: Sono stati reclutati 159 pazienti infetti da HCV con MC e 172 pazienti infetti da HCV senza MC, trattati con terapia antivirale basata su interferone-α peghilato e ribavirina. È stata effettuata la genotipizzazione degli SNPs rs12979860/ rs8099917 in tutti i pazienti. In 106 (66.6%) pazienti affetti da crioglobulinemia mista è stato determinato il profilo clonale delle cellule B circolanti. RISULTATI: Il genotipo T/T IL28B rs12979860 è risultato più frequente nei pazienti con MC piuttosto che nei pazienti senza MC (17% vs 8.1%, p=0.02). Il genotipo C/C è risultato associato con un maggior tasso di risposte complete alla terapia (52.6% vs 39.2%, p=0.13). È stata inoltre riscontrata una maggior frequenza di espansioni clonali B-cellulari in circolo (84.2% vs 55.9%, p=0.005), coinvolgimento renale (21% vs 2.9%, p=0.003) e linfomi non-Hodgkin a cellule B (17.5% vs 6.8%, p=0.048). L’analisi del polimorfismo rs8099917 ha fornito risultati sostanzialmente sovrapponibili. CONCLUSIONI: Nei pazienti HCV-positivi affetti da MC, il genotipo C/C rs12979860 del gene IL28B è caratterizzato biologicamente da una maggior frequenza di restrizione clonale nella risposta B-cellulare e clinicamente da un maggior rischio di nefropatia crioglobulinemica e neoplasie B-cellulari; è, inoltre, un fattore predittivo indipendente di risposta virologica sostenuta alla terapia antivirale. Nei pazienti con vasculite crioglobulinemica si è riscontrato una maggior prevalenza della variante T/T rs12979860 del gene IL28B. ABSTRACT INTRODUCTION: Hepatitis C virus (HCV) infection represents the leading cause of chronic liver damage evolving into cirrhosis and hepatocellular carcinoma (HCC). HCV chronic infection is also characterized by the emergence of several extrahepatic manifestations, the most common of which is represented by mixed cryoglobulinemia (MC). It is an immune complex-mediated vasculitis involving small vessels, characterized by an underlying B cell proliferation with potential evolution into B-cell non- Hodgkin lymphoma. The peculiar tropism of HCV for the lymphoid tissue has been clearly demonstrated. HCV persistence could represent a continuous stimulus to host immune system. It should lead to B cells oligo/monoclonal expansions with the emergence of a single dominant clone whose expression may be represented by monoclonal IgM RF production in MC. On the other hand, lymphocyte proliferation may be promoted by HCV direct infection and replication into B cells. On these bases the therapeutic approach of HCV-associated MC is currently based on antiviral therapy with or without B-cell depletion with rituximab. Among host factors influencing virological response to pegylated interferon- ibavirin-based antiviral therapeutic regimens, IL28B gene polymorphisms have been identified by genome wide association studies, as highly reliable predictors of the outcome after antiviral therapy. Aim of the study was to assess the possible association between IL28B single nucleotide polymorphism (SNPs) rs12979860/ rs8099917 and therapeutic response in patients with HCV-related MC. We also searched for their association with peculiar clinical manifestations of MC and the potential influence on the complete response (virological, molecular, and immunological) to the therapy. METHODS: Study cohort included 159 and 172 HCV infected patients with or without MC treated with pegylated interferon- -based antiviral therapy. We performed SNP rs12979860/ rs8099917 genotyping in all patients. In 106 (66.6%) patients with MC, the profile of circulating B cell clonalities was determined. RESULTS: The T/T IL-28B rs12979860 was more common in patients with MC than in those without (17% vs 8.1%, p = 0.02). C/C genotype was associated with a higher rate of complete response (52.6% vs 39.2%, p = 0.13). A higher frequency of expanded B cell clonalities in the circulation (84.2% vs 55.9%; p = 0.005), kidney involvement (21% vs 2.9%; p = 0.003), and B cell non-Hodgkin lymphoma (17.5% vs 6.8%; p = 0.048) were also observed. No additional results derived from the analysis of IL28B rs8099917 polymorphisms. CONCLUSIONS: In HCV-positive patients with MC, the IL-28B rs12979860 C/C genotype is distinguished biologically by a higher frequency of restriction of B cell response and clinically by a higher risk of cryoglobulinemic nephropathy and B cell malignancies, while acting as an independent predictor of a sustained virological response to antiviral therapy. In addition, we found that IL-28B rs12979860 T/T variant was more prevalent in patients with CV than in those without.
6-lug-2015
HCV; CRIOGLOBULINEMIA MISTA; IL28B.
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