Abstract L’1,25-diidrossivitamina D (1,25 (OH) 2D3), la forma attiva della vitamina D, modula entrambe le risposte immunitarie: innata e adattativa. Emergenti dati epidemiologici hanno anche dimostrato che la vitamina D ha effetti immunomodulatori e modificanti la malattia in una vasta gamma di malattie autoimmuni, tra cui l'artrite reumatoide (AR). Lo studio in vivo ha mostrato la correlazione tra i livelli sierici della 25OH vitamina D e l'attività della malattia e lo stato di salute di pazienti con AR mediante la valutazione del DAS 28 e HAQ. L'analisi statistica non solo ha dimostrato una correlazione tra l'attività della malattia e i livelli di 25 OH vitamina D, ma anche una correlazione negativa tra i valori di 25OH vitamina D e DAS 28 e HAQ. I livelli di 25 OH vitamina D in pazienti con AR erano significativamente inferiori a quelli del gruppo di controllo. In vitro è stato valutato l’effetto della 1,25 (OH) 2D3 in colture primarie di macrofagi di pazienti AR derivati dai monociti del sangue periferico. I monociti/ macrofagi, isolati da sangue periferico di cellule mononucleate di pazienti AR e di soggetti sani sfruttando la loro capacità di aderire alla piastra, sono stati trattati con concentrazioni crescenti di 1,25 (OH)2D3 per 48 h. La produzione di TNF-α, IL-1 α, IL-1β, IL-6 e RANKL è stata determinata mediante ELISA ed il rilascio di ossido nitrico (NO) mediante il metodo GRIESS. L’analisi immunocitochimica è stata effettuata anche per valutare le alterazioni nell’espressione del TNF-α transmembrana dopo trattamento con 1,25 (OH) 2D3. È stata osservata una significativa diminuzione dose-dipendente della produzione di TNF-α e RANKL nelle colture di macrofagi AR dopo trattamento, mentre nelle cellule sane solo ad alte concentrazioni di trattamento con 1,25 (OH) 2D3. I livelli di IL-1 α, IL-1β e IL-6 sono stati ridotti in tutte le popolazioni cellulari ad alte concentrazioni. L’immunoistochimica del TNF- α è risultata meno intensa nelle cellule trattate rispetto a quelle non. L’1,25 (OH) 2D3 ha ridotto in modo significativo i livelli di ossido nitrico (NO) a prescindere dalle concentrazioni utilizzate. Tutti questi effetti osservati forniscono un razionale terapeutico nell’utilizzare la supplementazione della vitamina D nel trattamento dell’AR. Abstract 1,25-Dihydroxyvitamin D (1,25(OH)2D3), the active form of vitamin D, modulates both innate and adaptive immune responses. Emerging epidemiological data have also demonstrated disease-modifying and immunomodulatory effects of vitamin D in a wide range of human autoimmune diseases, including rheumatoid arthritis (RA). DAS 28 and HAQ were evaluated in order to evaluate in vivo the relationship between serum 25 OH vitamin D levels and disease activity and health status in RA. Statistical analysis showed not only a correlation between disease activity and the levels of 25 OH vitamin D, but also a negative correlation between the values of 25OH vitamin D and DAS 28 and HAQ. The levels of 25 OH vitamin D in RA patients were significantly lower than in the control group. To evaluate in vitro effects of 1,25(OH) 2D3 in primary cultures of peripheral blood monocyte-derived macrophages of RA patients, monocytes/macrophages, isolated from peripheral blood mononuclear cells of RA patients and healthy subjects by exploiting their ability to adhere to plastic, were treated with increasing concentrations of 1,25(OH)2D3 for 48 h. TNF-α, IL-1 α, IL-1β, IL-6 and RANKL production was determined by ELISA and nitric oxide (NO) release using the Griess method. Immunocytochemistry analysis was also performed to evaluate alterations in transmembrane TNF- α expression after 1,25(OH) 2D3 treatment. A significant dose-dependent decrease in TNF- α and RANKL production by cultured RA macrophages after 1,25(OH)2D3 treatment was found, whereas a significant reduction in normal cells was observed only at higher concentrations. IL-1 α, IL-1β and IL-6 levels were reduced by 1,25(OH) 2D3 at higher concentrations in all cell populations. TNF-a immunostaining was less intense in treated cells compared with untreated. 1,25(OH) 2D3 significantly reduced NO levels regardless of the concentration used. Vitamin D downregulated proinflammatory mediators in monocyte-derived macrophages, and RA cells appeared more sensitive than normal cells. These effects further provide a rationale for the therapeutic value of vitamin D supplementation in the treatment for RA.
Effetti in vivo e in vitro della vitamina D nell'artrite reumatoide / Gaudio, Annamaria. - (2015 Jul 06). [10.14274/UNIFG/FAIR/338379]
Effetti in vivo e in vitro della vitamina D nell'artrite reumatoide
GAUDIO, ANNAMARIA
2015-07-06
Abstract
Abstract L’1,25-diidrossivitamina D (1,25 (OH) 2D3), la forma attiva della vitamina D, modula entrambe le risposte immunitarie: innata e adattativa. Emergenti dati epidemiologici hanno anche dimostrato che la vitamina D ha effetti immunomodulatori e modificanti la malattia in una vasta gamma di malattie autoimmuni, tra cui l'artrite reumatoide (AR). Lo studio in vivo ha mostrato la correlazione tra i livelli sierici della 25OH vitamina D e l'attività della malattia e lo stato di salute di pazienti con AR mediante la valutazione del DAS 28 e HAQ. L'analisi statistica non solo ha dimostrato una correlazione tra l'attività della malattia e i livelli di 25 OH vitamina D, ma anche una correlazione negativa tra i valori di 25OH vitamina D e DAS 28 e HAQ. I livelli di 25 OH vitamina D in pazienti con AR erano significativamente inferiori a quelli del gruppo di controllo. In vitro è stato valutato l’effetto della 1,25 (OH) 2D3 in colture primarie di macrofagi di pazienti AR derivati dai monociti del sangue periferico. I monociti/ macrofagi, isolati da sangue periferico di cellule mononucleate di pazienti AR e di soggetti sani sfruttando la loro capacità di aderire alla piastra, sono stati trattati con concentrazioni crescenti di 1,25 (OH)2D3 per 48 h. La produzione di TNF-α, IL-1 α, IL-1β, IL-6 e RANKL è stata determinata mediante ELISA ed il rilascio di ossido nitrico (NO) mediante il metodo GRIESS. L’analisi immunocitochimica è stata effettuata anche per valutare le alterazioni nell’espressione del TNF-α transmembrana dopo trattamento con 1,25 (OH) 2D3. È stata osservata una significativa diminuzione dose-dipendente della produzione di TNF-α e RANKL nelle colture di macrofagi AR dopo trattamento, mentre nelle cellule sane solo ad alte concentrazioni di trattamento con 1,25 (OH) 2D3. I livelli di IL-1 α, IL-1β e IL-6 sono stati ridotti in tutte le popolazioni cellulari ad alte concentrazioni. L’immunoistochimica del TNF- α è risultata meno intensa nelle cellule trattate rispetto a quelle non. L’1,25 (OH) 2D3 ha ridotto in modo significativo i livelli di ossido nitrico (NO) a prescindere dalle concentrazioni utilizzate. Tutti questi effetti osservati forniscono un razionale terapeutico nell’utilizzare la supplementazione della vitamina D nel trattamento dell’AR. Abstract 1,25-Dihydroxyvitamin D (1,25(OH)2D3), the active form of vitamin D, modulates both innate and adaptive immune responses. Emerging epidemiological data have also demonstrated disease-modifying and immunomodulatory effects of vitamin D in a wide range of human autoimmune diseases, including rheumatoid arthritis (RA). DAS 28 and HAQ were evaluated in order to evaluate in vivo the relationship between serum 25 OH vitamin D levels and disease activity and health status in RA. Statistical analysis showed not only a correlation between disease activity and the levels of 25 OH vitamin D, but also a negative correlation between the values of 25OH vitamin D and DAS 28 and HAQ. The levels of 25 OH vitamin D in RA patients were significantly lower than in the control group. To evaluate in vitro effects of 1,25(OH) 2D3 in primary cultures of peripheral blood monocyte-derived macrophages of RA patients, monocytes/macrophages, isolated from peripheral blood mononuclear cells of RA patients and healthy subjects by exploiting their ability to adhere to plastic, were treated with increasing concentrations of 1,25(OH)2D3 for 48 h. TNF-α, IL-1 α, IL-1β, IL-6 and RANKL production was determined by ELISA and nitric oxide (NO) release using the Griess method. Immunocytochemistry analysis was also performed to evaluate alterations in transmembrane TNF- α expression after 1,25(OH) 2D3 treatment. A significant dose-dependent decrease in TNF- α and RANKL production by cultured RA macrophages after 1,25(OH)2D3 treatment was found, whereas a significant reduction in normal cells was observed only at higher concentrations. IL-1 α, IL-1β and IL-6 levels were reduced by 1,25(OH) 2D3 at higher concentrations in all cell populations. TNF-a immunostaining was less intense in treated cells compared with untreated. 1,25(OH) 2D3 significantly reduced NO levels regardless of the concentration used. Vitamin D downregulated proinflammatory mediators in monocyte-derived macrophages, and RA cells appeared more sensitive than normal cells. These effects further provide a rationale for the therapeutic value of vitamin D supplementation in the treatment for RA.File | Dimensione | Formato | |
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