L’articolo è una lettura di Inferno XXIII, canto in cui Dante incontra gli ipocriti, nell’VIII cerchio. Alla luce delle ricerche più recenti, ho cercato di dimostrare come questo canto, dove Dante e Virgilio trovano i frati gaudenti Catalano e Loderingo, tocchi non solo questioni etico-religiose, ma anche poetiche, con un riferimento alla figura di Guittone. Attraverso l’analisi di luoghi paralleli e richiami interni, si può comprendere come Dante consideri l’ipocrisia come una caratteristica degli ecclesiastici, qui proposti in opposizione alla chiesa trionfante rappresentata in Paradiso, ma questo aspetto della rappresentazione della verità si lega anche alla definizione della missione poetica a lui affidata.
Il collegio degli ipocriti e la verità della parola (Inf. xxiii)
VALERIO, SEBASTIANO
2015-01-01
Abstract
L’articolo è una lettura di Inferno XXIII, canto in cui Dante incontra gli ipocriti, nell’VIII cerchio. Alla luce delle ricerche più recenti, ho cercato di dimostrare come questo canto, dove Dante e Virgilio trovano i frati gaudenti Catalano e Loderingo, tocchi non solo questioni etico-religiose, ma anche poetiche, con un riferimento alla figura di Guittone. Attraverso l’analisi di luoghi paralleli e richiami interni, si può comprendere come Dante consideri l’ipocrisia come una caratteristica degli ecclesiastici, qui proposti in opposizione alla chiesa trionfante rappresentata in Paradiso, ma questo aspetto della rappresentazione della verità si lega anche alla definizione della missione poetica a lui affidata.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.