Nel dibattito internazionale si discute ormai da tempo dell’opportunità di modificare l’oligopolio degli editori scientifici, di facilitare l’accesso libero ai dati della ricerca e di sviluppare prassi innovative di disseminazione delle migliori esperienze di insegnamento. Ma la rivoluzione, annunciata e da molti attesa, si scontra con alcune difficoltà. In primo luogo esse sono legate alla generazione di nuovi modelli economici che possano ristabilire un equilibrio per tutti gli attori, editori compresi. In secondo luogo sono riferibili a una nuova visione etica e normativa del diritto di accesso ai prodotti scientifici, in veste di studiosi e di cittadini. In terzo luogo tali criticità sono riconducibili alle dinamiche di valutazione delle ricerca e alla carriera accademica, in un sistema dominato da forti resistenze al cambiamento. Occorre ricordare, inoltre, le discontinuità introdotte dalla questione dei formati (Limone, 2012), cioè l’ingresso di diverse tipologie narrative tra le forme della comunicazione accademica. Siti web e blog, presentazioni animate, videogiochi, simulazioni interattive, video-documentari, podcast e infografiche, dovrebbero essere ammessi a buon diritto tra i materiali per la divulgazione scientifica e sottoposti a specifiche valutazioni con metriche alternative. La digitalizzazione, insieme alla reticolarità e all’apertura (Weller, 2011), rappresentano i maggiori fattori di cambiamento della pratica accademica e impongono un ripensamento del ruolo e delle competenze dello studioso che non è più rimandabile.

Nuovi sviluppi per la professione di studioso?

LIMONE, PIERPAOLO
2015-01-01

Abstract

Nel dibattito internazionale si discute ormai da tempo dell’opportunità di modificare l’oligopolio degli editori scientifici, di facilitare l’accesso libero ai dati della ricerca e di sviluppare prassi innovative di disseminazione delle migliori esperienze di insegnamento. Ma la rivoluzione, annunciata e da molti attesa, si scontra con alcune difficoltà. In primo luogo esse sono legate alla generazione di nuovi modelli economici che possano ristabilire un equilibrio per tutti gli attori, editori compresi. In secondo luogo sono riferibili a una nuova visione etica e normativa del diritto di accesso ai prodotti scientifici, in veste di studiosi e di cittadini. In terzo luogo tali criticità sono riconducibili alle dinamiche di valutazione delle ricerca e alla carriera accademica, in un sistema dominato da forti resistenze al cambiamento. Occorre ricordare, inoltre, le discontinuità introdotte dalla questione dei formati (Limone, 2012), cioè l’ingresso di diverse tipologie narrative tra le forme della comunicazione accademica. Siti web e blog, presentazioni animate, videogiochi, simulazioni interattive, video-documentari, podcast e infografiche, dovrebbero essere ammessi a buon diritto tra i materiali per la divulgazione scientifica e sottoposti a specifiche valutazioni con metriche alternative. La digitalizzazione, insieme alla reticolarità e all’apertura (Weller, 2011), rappresentano i maggiori fattori di cambiamento della pratica accademica e impongono un ripensamento del ruolo e delle competenze dello studioso che non è più rimandabile.
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11369/324764
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact