L’articolo affronta il tema delle privatizzazioni in Italia a partire dagli obiettivi dichiarati nel documento programmatico presentato in Parlamento nel 1992. L’analisi di tali obiettivi – riduzione del debito pubblico, sviluppo dei mercati finanziari, aumento della concorrenzialità dei mercati, riduzione dell’inefficienza x – offre molti spunti di riflessione per interpretare quanto è accaduto, andando al di là del misticismo ideologico proprio di una retorica del mercato tanto superficiale quanto diffusa. È infatti abbastanza evidente che l’atteggiamento prevalente nei confronti delle privatizzazioni è ampiamente influenzato da una lettura “preconcetta” di alcuni contributi economici, alla quale sono legati equivoci di non poco conto. L’esito, per il Paese, è stato un progressivo allontanamento dalle posizioni di vertice, che trova indiretta conferma in un’analisi non stereotipata dell’intero processo di privatizzazione, oltre che nell’effettivo impoverimento della dotazione infrastrutturale italiana. Per rispondere alle sfide imposte dalla globalizzazione occorre recuperare una visione strategica del Paese all’interno della quale necessitano di essere inquadrate anche le scelte relative agli assetti proprietari della struttura industriale.

Privatizzazioni: economia di mercato e falsi miti

POZZI, CESARE;
2007-01-01

Abstract

L’articolo affronta il tema delle privatizzazioni in Italia a partire dagli obiettivi dichiarati nel documento programmatico presentato in Parlamento nel 1992. L’analisi di tali obiettivi – riduzione del debito pubblico, sviluppo dei mercati finanziari, aumento della concorrenzialità dei mercati, riduzione dell’inefficienza x – offre molti spunti di riflessione per interpretare quanto è accaduto, andando al di là del misticismo ideologico proprio di una retorica del mercato tanto superficiale quanto diffusa. È infatti abbastanza evidente che l’atteggiamento prevalente nei confronti delle privatizzazioni è ampiamente influenzato da una lettura “preconcetta” di alcuni contributi economici, alla quale sono legati equivoci di non poco conto. L’esito, per il Paese, è stato un progressivo allontanamento dalle posizioni di vertice, che trova indiretta conferma in un’analisi non stereotipata dell’intero processo di privatizzazione, oltre che nell’effettivo impoverimento della dotazione infrastrutturale italiana. Per rispondere alle sfide imposte dalla globalizzazione occorre recuperare una visione strategica del Paese all’interno della quale necessitano di essere inquadrate anche le scelte relative agli assetti proprietari della struttura industriale.
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