IL sonno notturno di una paziente affetta da morbo di Wilson è stato seguito con registrazioni EEG poligrafiche in condizioni di patologia e dopo tre, cinque e dodici mesi dall'inizio del trattamento con penicillamina. In condizioni di base ill sonno non mostrava significative variazioni dalla norma tranne che per l'estrama scarsità dei fusi delle fasi 2 e 3. Nei successivi controlli, dopo terapia, si evidenziava, connessione con il miglioramento clinico, un progressivo incremento dello spindling. Questo risultato consente di riaffermare l'importanza dei nuclei della base per la comparsa dei fusi del sonno come, d'altronde, già descritte in altre malattie del sistema extrapiramidale.
Evoluzione del sonno notturno in un caso di Morbo di Wilson
SPECCHIO, LUIGI MARIA;
1979-01-01
Abstract
IL sonno notturno di una paziente affetta da morbo di Wilson è stato seguito con registrazioni EEG poligrafiche in condizioni di patologia e dopo tre, cinque e dodici mesi dall'inizio del trattamento con penicillamina. In condizioni di base ill sonno non mostrava significative variazioni dalla norma tranne che per l'estrama scarsità dei fusi delle fasi 2 e 3. Nei successivi controlli, dopo terapia, si evidenziava, connessione con il miglioramento clinico, un progressivo incremento dello spindling. Questo risultato consente di riaffermare l'importanza dei nuclei della base per la comparsa dei fusi del sonno come, d'altronde, già descritte in altre malattie del sistema extrapiramidale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.