Studio sull'immagine di ricoverato coatto e ricoverato volontario negli operatori di Ospedale Psichiatrico mediante il differenziale semantico di Osgood. Lo scopo era di valutare la presenza di stereotipi del paziente psichiatrico che non differenziasse tra la condizione di coazione del ricovero e volontarietà dello stesso. Le due specie di ricoverato dal punto di vista della legislazione sono nettamente distinte in ordine alla disponibilità della libertà personale, tuttavia in molti luoghi esse sono conviventi, con differenze, di fatto, imprecise. Lo studio è stato condotto in 5 ospedali psichiatrici italiani. Lo studio ha dimostrato che esiste nell'infermiere un'immagine stereotipa del ricovertato, immagine che corrisponde a quella che la nostra società ha del "matto", e che è definita soprattutto dal concetto della pericolosità sociale. Questa immagine è nettissima per il ricoverato coatto, in molti casi tale anche per il ricoverato volontario, che per legge, è definito solo mediante un concetto di malattia, e non anche di pericolosità sociale. Questa assimilazione viene fatta con maggiore frequenza dalle infermiere, dal personale più anziano ed è, particolarmente in alcuni ospedali, in relazione al tipo di sub-cultura ivi vigente.

L'immagine (operativa) di ricoverato volontario e di ricoverato coatto nell'infermiere di ospedale psichiatrico. Indagine sperimentale multicentrica

SPECCHIO, LUIGI MARIA
1973-01-01

Abstract

Studio sull'immagine di ricoverato coatto e ricoverato volontario negli operatori di Ospedale Psichiatrico mediante il differenziale semantico di Osgood. Lo scopo era di valutare la presenza di stereotipi del paziente psichiatrico che non differenziasse tra la condizione di coazione del ricovero e volontarietà dello stesso. Le due specie di ricoverato dal punto di vista della legislazione sono nettamente distinte in ordine alla disponibilità della libertà personale, tuttavia in molti luoghi esse sono conviventi, con differenze, di fatto, imprecise. Lo studio è stato condotto in 5 ospedali psichiatrici italiani. Lo studio ha dimostrato che esiste nell'infermiere un'immagine stereotipa del ricovertato, immagine che corrisponde a quella che la nostra società ha del "matto", e che è definita soprattutto dal concetto della pericolosità sociale. Questa immagine è nettissima per il ricoverato coatto, in molti casi tale anche per il ricoverato volontario, che per legge, è definito solo mediante un concetto di malattia, e non anche di pericolosità sociale. Questa assimilazione viene fatta con maggiore frequenza dalle infermiere, dal personale più anziano ed è, particolarmente in alcuni ospedali, in relazione al tipo di sub-cultura ivi vigente.
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