L’IGP è uno dei marchi di qualità attraverso cui l’UE accorda riconoscimento e protezione legale a prodotti agro-alimentari che hanno un forte legame con il territorio, esso costituisce un’opportunità per i produttori che intendono soddisfare la domanda di segmenti di consumatori per i quali l’origine del prodotto costituisce un importante fattore di scelta. Sebbene per queste produzioni il sistema di controllo sia molto rigoroso, la vera origine dei prodotti non è tuttavia facile da garantire, poiché diffusi sono gli episodi di dettaglianti che, sfruttando la notorietà dell’originale, indicano illegalmente l’area di produzione anche per prodotti non IGP. I limiti del sistema di tracciabilità e la breve shelf life di alcuni prodotti rendono non sempre efficace il monitoraggio e conseguente sanzione delle frodi; osservare ed eventualmente indirizzare il comportamento dei consumatori sembra, pertanto, essere l’unica strada perseguibile per contrastare l’uso non legittimo di questi marchi. Laddove scarsa è la capacità dei consumatori di distinguere tra prodotti a marchio e omonimi illegali il problema assume caratteristiche rilevanti, in questi casi la preferenza verso prodotti non certificati costituisce il presupposto affinché possano verificarsi fenomeni di selezione avversa. Supponendo i prodotti IGP originali e omonimi illegali come sostituti imperfetti, il lavoro analizza le preferenze dei consumatori nei confronti dell’acquisto di pomodoro ciliegino fresco. Nello specifico si esamina il caso del pomodoro di Pachino IGP, poiché per questo prodotto frequenti sono i casi di frodi alimentari. L’approccio alla ricerca si basa sull’analisi delle preferenze dichiarate dei consumatori mediante applicazione di choice model. I risultati evidenziano che i consumatori pagherebbero un prezzo più alto per la garanzia del luogo di origine oltre che per la denominazione IGP, riconoscendo quindi valore a questi attributi del prodotto sebbene si evidenzi confusione nel distinguere l’IGP originale dall’analogo non certificato.
Le preferenze dei consumatori nei confronti dei prodotti IGP e l'alternativa non certificata: il caso del pomodoro di Pachino
STASI, ANTONIO;PILONE, VITTORIA;DE DEVITIIS, BIAGIA;VISCECCHIA, ROSARIA
2011-01-01
Abstract
L’IGP è uno dei marchi di qualità attraverso cui l’UE accorda riconoscimento e protezione legale a prodotti agro-alimentari che hanno un forte legame con il territorio, esso costituisce un’opportunità per i produttori che intendono soddisfare la domanda di segmenti di consumatori per i quali l’origine del prodotto costituisce un importante fattore di scelta. Sebbene per queste produzioni il sistema di controllo sia molto rigoroso, la vera origine dei prodotti non è tuttavia facile da garantire, poiché diffusi sono gli episodi di dettaglianti che, sfruttando la notorietà dell’originale, indicano illegalmente l’area di produzione anche per prodotti non IGP. I limiti del sistema di tracciabilità e la breve shelf life di alcuni prodotti rendono non sempre efficace il monitoraggio e conseguente sanzione delle frodi; osservare ed eventualmente indirizzare il comportamento dei consumatori sembra, pertanto, essere l’unica strada perseguibile per contrastare l’uso non legittimo di questi marchi. Laddove scarsa è la capacità dei consumatori di distinguere tra prodotti a marchio e omonimi illegali il problema assume caratteristiche rilevanti, in questi casi la preferenza verso prodotti non certificati costituisce il presupposto affinché possano verificarsi fenomeni di selezione avversa. Supponendo i prodotti IGP originali e omonimi illegali come sostituti imperfetti, il lavoro analizza le preferenze dei consumatori nei confronti dell’acquisto di pomodoro ciliegino fresco. Nello specifico si esamina il caso del pomodoro di Pachino IGP, poiché per questo prodotto frequenti sono i casi di frodi alimentari. L’approccio alla ricerca si basa sull’analisi delle preferenze dichiarate dei consumatori mediante applicazione di choice model. I risultati evidenziano che i consumatori pagherebbero un prezzo più alto per la garanzia del luogo di origine oltre che per la denominazione IGP, riconoscendo quindi valore a questi attributi del prodotto sebbene si evidenzi confusione nel distinguere l’IGP originale dall’analogo non certificato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.