Negli ultimi anni si è sempre più affermata l’idea che potenziare la produttività delle imprese attraverso l'accesso e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) possa essere, per i paesi ad elevato reddito, l'unica via praticabile per riguadagnare spazi di competitività. Nel presente lavoro si è tentato di valutare l'impatto delle ICT sulla crescita del fatturato di un campione di piccole e micro imprese italiane operanti nel settore dei servizi. A tal fine, è stata impiegata una definizione di digital divide articolata che, andando oltre la tradizionale distinzione dicotomica tra ‘chi ha’ e ‘chi non ha’ accesso alle ICT, analizza nello specifico i differenti impieghi che dell’ICT vengono fatti. Con riferimento al caso di studio italiano, l’indagine proposta tenta, inoltre, di riesaminare il tradizionale divario nord-sud reinterpretandolo in rapporto alle nuove forme di divide associate proprio alla disparità di accesso e uso delle ICT. I risultati ottenuti mostrano come le modalità d’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione siano di gran lunga più importanti rispetto al mero accesso ad esse; inoltre, lo svolgimento di attività più complesse (come l'e-commerce) richiede l’acquisizione di risorse complementari (ad esempio la formazione on-line della forza lavoro) al fine di produrre positivi effetti economici. Infine, emerge il persistere di un divario nord-sud quale tratto peculiare dell’economia italiana: i dati analizzati hanno, infatti, evidenziato come le imprese situate nel sud del paese siano inizialmente in una posizione di svantaggio rispetto alle controparti settentrionali, e che a ciò si aggiunge un non trascurabile divario in rapporto all’accesso alle tecnologie ICT.

Small firms’ growth, digital inequality and regional divides: the case of Italy

MORONE, PIERGIUSEPPE
2012-01-01

Abstract

Negli ultimi anni si è sempre più affermata l’idea che potenziare la produttività delle imprese attraverso l'accesso e l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) possa essere, per i paesi ad elevato reddito, l'unica via praticabile per riguadagnare spazi di competitività. Nel presente lavoro si è tentato di valutare l'impatto delle ICT sulla crescita del fatturato di un campione di piccole e micro imprese italiane operanti nel settore dei servizi. A tal fine, è stata impiegata una definizione di digital divide articolata che, andando oltre la tradizionale distinzione dicotomica tra ‘chi ha’ e ‘chi non ha’ accesso alle ICT, analizza nello specifico i differenti impieghi che dell’ICT vengono fatti. Con riferimento al caso di studio italiano, l’indagine proposta tenta, inoltre, di riesaminare il tradizionale divario nord-sud reinterpretandolo in rapporto alle nuove forme di divide associate proprio alla disparità di accesso e uso delle ICT. I risultati ottenuti mostrano come le modalità d’impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione siano di gran lunga più importanti rispetto al mero accesso ad esse; inoltre, lo svolgimento di attività più complesse (come l'e-commerce) richiede l’acquisizione di risorse complementari (ad esempio la formazione on-line della forza lavoro) al fine di produrre positivi effetti economici. Infine, emerge il persistere di un divario nord-sud quale tratto peculiare dell’economia italiana: i dati analizzati hanno, infatti, evidenziato come le imprese situate nel sud del paese siano inizialmente in una posizione di svantaggio rispetto alle controparti settentrionali, e che a ciò si aggiunge un non trascurabile divario in rapporto all’accesso alle tecnologie ICT.
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